sabato 19 novembre 2011

Arrestato l'assassino del benzinaio di Thiene, che ha confessato



THIENE - Risolto in meno di cinque ore dai carabinieri di Vicenza l'efferato delitto del benzinaio Francesco Zoppello, 49 anni, freddato nel pomeriggio di ieri durante un tentativo di rapina nel suo impianto "Esso", a Thiene. I militari verso le le 22 hanno stretto le manette ai polsi di Roberto Zuccollo, 41 anni di Thiene, che ha ammesso le sue responsabilità. Le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell'area di servizio e il fiuto di un investigatore, che ha riconosciuto nella corporatura dell'assassino una persona già nota per vicende di droga, hanno portato i militari direttamente nell'abitazione del 41enne thienese. Avviene intorno alle 22, quando decidono l'irruzione nell'abitazione di via Monte Cengio, dopo essere certi della sua presenza, a soli quattrocento metri di distanza dal distributore dove si è consumata la tragedia. L'uomo, che è fidanzato ma vive da solo, di fronte ai carabinieri inizialmente cerca di difendersi, nega gli addebiti, ma un po' alla volta cede e finalmente crolla, confessando le proprie responsabilità: «Sì, sono stato io». Avrebbe inoltre affermato di aver agito perché aveva bisogno di soldi. In casa, infine, i militari trovano i vestiti usati poco prima: non sono ancora stati lavati e sono vistosamente sporchi di sangue. L'uomo viene arrestato per omicidio volontario aggravato e nella notte viene trasferito in carcere a Vicenza su ordine del pm Toniolo.  L'uomo, che vive da solo, di fronte ai carabinieri ha confessato subito, affermando di aver agito per compiere una rapina allo scopo di prendere l'incasso.
Tutto era avvenuto verso le 17 e 30 in viale Europa a Thiene (Vicenza), a ridosso del centro cittadino. Era già quasi buio. Il benzinaio ha visto un uomo avvicinarsi al suo gabbiotto, una piccola costruzione di 4 metri per 3, e forse ha fatto in tempo a mettere la mano su una spranga che teneva precauzionalmente accanto alla cassa. Il malvivente ha però sfoderato un coltello e gli ha intimato di consegnare l'incasso. Zoppello, sposato e padre di due bambini - uno di 9 mesi l'altro di 11 anni - ha affrontato il rapinatore, lo ha spinto con forza verso il registratore di cassa mandando in frantumi la vetrina, ed ha ingaggiato con lui un abbozzo di colluttazione. Ma, l'altro, ha affondato la lama tre volte sul corpo dell'uomo, prima con un fendente ad una gamba e poi due dritti in pieno petto. Il benzinaio è subito stramazzato al suolo, in una lago di sangue, restando sul pavimento del chiosco. Il bandito a questo punto è fuggito senza portare via niente.


Determinante per la soluzione del caso sono state tuttavia le telecamere a circuito chiuso che Zoppello aveva fatto installare nel suo impianto.


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