I dimostranti bruciano la bandiera inglese |
Dopo l'attacco alla rappresentanza diplomatica britannica, il governo norvegese ha chiuso la propria ambasciata a Teheran, spiegando che il personale diplomatico norvegese si trova ancora nella capitale iraniana e non sono state prese decisioni su una eventuale evacuazione.
Poi tedeschi, francesi e inglesi hanno deciso di chiudere anche le scuole nella capitale iraniana.
La decisione segue gli incidenti di ieri quando decine di manifestanti hanno attaccato, occupato e saccheggiato due sedi dell'ambasciata della Gran Bretagna a Teheran, portando alle stelle la tensione già altissima con i Paesi occidentali, in particolare sulla vicenda del dossier nucleare iraniano.
I manifestanti, descritti come "studenti basidji" (milizie pro-regime) dagli organi di informazione ufficiali iraniani, sono penetrati per ben due volte nei locali dell'ambasciata situata nel centro di Teheran e hanno occupato per molte ore l'edificio dell'ex residenza britannica in un parco del nord della capitale: nel corso dell'assalto sono stati temporaneamente presi in ostaggio anche sei impiegati dell'ambasciata, riportando alla memoria la crisi degli ostaggi dell'ambasciata americana nel 1979.
Poi tedeschi, francesi e inglesi hanno deciso di chiudere anche le scuole nella capitale iraniana.
La decisione segue gli incidenti di ieri quando decine di manifestanti hanno attaccato, occupato e saccheggiato due sedi dell'ambasciata della Gran Bretagna a Teheran, portando alle stelle la tensione già altissima con i Paesi occidentali, in particolare sulla vicenda del dossier nucleare iraniano.
I manifestanti, descritti come "studenti basidji" (milizie pro-regime) dagli organi di informazione ufficiali iraniani, sono penetrati per ben due volte nei locali dell'ambasciata situata nel centro di Teheran e hanno occupato per molte ore l'edificio dell'ex residenza britannica in un parco del nord della capitale: nel corso dell'assalto sono stati temporaneamente presi in ostaggio anche sei impiegati dell'ambasciata, riportando alla memoria la crisi degli ostaggi dell'ambasciata americana nel 1979.
In precedenza lo stesso presidente americano, Barack Obama, aveva esortato a Teheran a "portare davanti alla giustizia" i responsabili dell'assalto. Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha detto di essere "sconvolto e indignato" dall'assalto di Teheran e ha esortato le autorità iraniane a fare in modo che non si ripeta, come ha dichiarato in un colloquio a Busan con il ministro per la Cooperazione internazionale britannico, Andrew Mitchell.
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