mercoledì 30 novembre 2011

La Gran Bretagna evacua l'ambasciata di Teheran. La Norvegia chiude la sua ambasciata

I dimostranti bruciano la bandiera inglese
TEHERAN - La Gran Bretagna ha confermato l'evacuazione di una parte del suo personale diplomatico in Iran e dei familiari al seguito, dopo l'assalto all'ambasciata a Teheran. "Il primo ministro e il ministro degli Esteri hanno chiarito che garantire la sicurezza del nostro staff e dei familiari e' la nostra immediata priorita'", si legge in una nota del Foreign Office, "alla luce di quanto accaduto e per garantirne la sicurezza, una parte dello staff sta lasciando Teheran" .

Dopo l'attacco alla rappresentanza diplomatica britannica, il governo norvegese ha chiuso la propria ambasciata a Teheran, spiegando che il personale diplomatico norvegese si trova ancora nella capitale iraniana e non sono state prese decisioni su una eventuale evacuazione. 


Poi tedeschi, francesi e inglesi hanno deciso di chiudere anche le scuole nella capitale iraniana.

La decisione segue gli incidenti di ieri quando decine di manifestanti hanno attaccato, occupato e saccheggiato due sedi dell'ambasciata della Gran Bretagna a Teheran, portando alle stelle la tensione già altissima con i Paesi occidentali, in particolare sulla vicenda del dossier nucleare iraniano.
I manifestanti, descritti come "studenti basidji" (milizie pro-regime) dagli organi di informazione ufficiali iraniani, sono penetrati per ben due volte nei locali dell'ambasciata situata nel centro di Teheran e hanno occupato per molte ore l'edificio dell'ex residenza britannica in un parco del nord della capitale: nel corso dell'assalto sono stati temporaneamente presi in ostaggio anche sei impiegati dell'ambasciata, riportando alla memoria la crisi degli ostaggi dell'ambasciata americana nel 1979.
Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha condannato "nel modo più duro" l'assalto all'ambasciata britannica, definendolo "un affronto al popolo britannico e alla comunità internazionale". "Siamo pronti a contribuire in ogni modo per far capire che i governi hanno il dovere di proteggere le vite e le proprietà della comunità diplomatica e ci aspettiamo che il governo iraniano lo rispetti", ha dichiarato il capo della diplomazia americana da Busan, in Corea del Sud.

In precedenza lo stesso presidente americano, Barack Obama, aveva esortato a Teheran a "portare davanti alla giustizia" i responsabili dell'assalto. Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha detto di essere "sconvolto e indignato" dall'assalto di Teheran e ha esortato le autorità iraniane a fare in modo che non si ripeta, come ha dichiarato in un colloquio a Busan con il ministro per la Cooperazione internazionale britannico, Andrew Mitchell.

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