IL CAIRO - La Lega Araba ha approvato a larga maggioranza (19 voti contro 3) una serie di sanzioni contro la Siria che prevedono in particolare il congelamento dei beni di Damasco, l'interruzione di transazioni finanziarie e di contatti con la Banca Centrale siriana, lo stop dei collegamenti aerei e il divieto per i governanti di recarsi nei Paesi arabi.
Ma emergono le prime divergenze sulla bozza in preparazione che prevede il divieto di concedere visti ai funzionari siriani, lo stop a tutte le transazioni con il governo di Damasco e la banca centrale, ed il congelamento degli asset all'estero e di tutti gli investimenti stranieri nel Paese.
La bozza di risoluzione è stata adottata dai ministri arabi delle Finanze e dell'economia riuniti al Cairo e sarà sottoposta ai ministri degli Esteri per la ratifica.
La mossa è arrivata dopo la Siria ha rifiutato di permettere a 4.000 osservatori della Lega araba l'ingresso nel paese per valutare la situazione sul terreno.
La Siria, uno dei membri fondatori della Lega araba, ha condannato le sanzioni come un tradimento della solidarietà araba.
Il Ministro degli Esteri siriano Walid al-Muallem ha accusato la Lega di cercare di "internazionalizzare" il conflitto.
Al vertice partecipa anche la Turchia, che presentera' alla Lega misure da "armonizzare" con quelle dell'organismo panarabo. Il governo del Bahrein e quello del Qatar hanno intanto invitato i propri connazionali a lasciare "al piu' presto" il Paese mediorientale. Il timore è di rappresaglia dopo il meeting della Lega Araba
Ma emergono le prime divergenze sulla bozza in preparazione che prevede il divieto di concedere visti ai funzionari siriani, lo stop a tutte le transazioni con il governo di Damasco e la banca centrale, ed il congelamento degli asset all'estero e di tutti gli investimenti stranieri nel Paese.
A mettere sul tavolo la questione della 'fattibilita' di alcune misure sono state - secondo quanto fanno sapere fonti diplomatiche, l'Algeria e l'Oman che avrebbero messo in guardia contro "ogni fretta nell'approvazione delle misure che avrebbero un impatto catastrofico sul popolo, prima ancora che sul regime".
Algeria e Oman fanno parte del Comitato ministeriale incaricato del dossier siriano insieme a Qatar, che presiede la riunione, l'Egitto e il Sudan. Iraq, Giordania e Libano, paesi al confine con la Siria e con forti legami economici con Damasco, sonopresenti alla riunione.
Il Qatar intanto sta cercando di trovare parallelamente un meccanismo per "limitare l'impatto" delle misure sulla popolazione. Per essere adottate le sanzioni devono essere approvate dai due terzi dei membri della Lega araba, 21 al momento dopo la sospensione della Siria. Salvo sorprese quindi il progetto dovrebbe passare malgrado le riserve di certi paesi.
Algeria e Oman fanno parte del Comitato ministeriale incaricato del dossier siriano insieme a Qatar, che presiede la riunione, l'Egitto e il Sudan. Iraq, Giordania e Libano, paesi al confine con la Siria e con forti legami economici con Damasco, sonopresenti alla riunione.
Il Qatar intanto sta cercando di trovare parallelamente un meccanismo per "limitare l'impatto" delle misure sulla popolazione. Per essere adottate le sanzioni devono essere approvate dai due terzi dei membri della Lega araba, 21 al momento dopo la sospensione della Siria. Salvo sorprese quindi il progetto dovrebbe passare malgrado le riserve di certi paesi.
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