STRASBURGO - Mario Monti incassa il sostegno di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy e assicura Berlino e Parigi che l'Italia rispettera' gli impegni presi con l'Europa. Al termine del trilaterale con il cancelliere tedesco e il presidente francese, il premier premette che il nostro Paese dovra' affrontare uno sforzo non facile, "a causa dell'elevato stock di debito", ma ribadisce che l'Italia centrera' il pareggio di bilancio nel 2013 e presentera' un rilevante avanzo primario l'anno successivo". Da Merkel e Sarkozy l'apertura di credito e' ampia: il presidente francese lo definisce "un amico", la Cancelliera tedesca parla di "un programma impressionante" di riforme strutturali.
Monti apprezza, dice di aver molto gradito l'invito di Parigi e Berlino, eppure allo stesso tempo chiarisce che "non viene meno lo spirito comunitario" e non rinuncia a chiedere sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilita', evocando il 2003 quando a infrangere le regole furono le stesse Francia e Germania. I tre leader riaffermano la convinzione che nel pieno della tempesta finanziaria che sta investendo i titoli di stato delle principali economie del continente e la stessa moneta unica, e' necessario fare di tutto per "sostenere e garantire la solidita' dell'euro" dice Sarkzoy.
Sugli Eurobond e sul ruolo della Bce, le posizioni restano distanti. La Merkel continua ad opporsi ad una modifica del ruolo della Banca Centrale Europea e definisce "non necessario" creare dei titoli di debito europeo. Il prossimo vertice, con ogni probabilita' sara' a Roma: ma oggi vale la premessa di Sarkozy, ovvero che "lo scopo della riunione non era quello di modificare i Trattati" ma di sostenere il governo Monti. Roma, Berlino e Parigi, conclude Merkel, "devono lavorare e lavoreranno a stretto contatto".
Ma al di là dei rapporti con 'Italia "Il vertice è stato un fallimento e Sarkozy è rientrato a Parigi particolarmente irritato" per come sono andate le cose, hanno sentenziato le fonti vicine all'Eliseo riprese da 'Le Monde'.
Il principale pomo della discorsia era e resta il ruolo che la Bce deve svolgere davanti a una crisi dei debiti sovrani che giorno dopo giorno minaccia sempre più da vicino la sopravvivenza dell'euro. Parigi vorrebbe che Francoforte scendesse in campo come prestatore di ultima istanza acquistando massicciamente i titoli pubblici dei Paesi in difficoltà. Berlino non vuole neanche sentirne parlare.
"La revisione del Trattato non toccherà la banca centrale", ha sottolineato a scanso di equivoci una Merkel dal volto tirato nel corso della conferenza stampa svoltasi al termine del vertice. "Rispettiamo l'indipendenza della Bce, bisogna astenersi da avanzare richieste e dare istruzioni: è una posizione elaborata insieme e adeguata alla situazione", aveva detto poco prima un Sarkozy assai poco sorridente per mascherare lo scontro con la collega tedesca. Nessun progresso è stato registrato anche sul fronte degli eurobond.
Monti apprezza, dice di aver molto gradito l'invito di Parigi e Berlino, eppure allo stesso tempo chiarisce che "non viene meno lo spirito comunitario" e non rinuncia a chiedere sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilita', evocando il 2003 quando a infrangere le regole furono le stesse Francia e Germania. I tre leader riaffermano la convinzione che nel pieno della tempesta finanziaria che sta investendo i titoli di stato delle principali economie del continente e la stessa moneta unica, e' necessario fare di tutto per "sostenere e garantire la solidita' dell'euro" dice Sarkzoy.
Sugli Eurobond e sul ruolo della Bce, le posizioni restano distanti. La Merkel continua ad opporsi ad una modifica del ruolo della Banca Centrale Europea e definisce "non necessario" creare dei titoli di debito europeo. Il prossimo vertice, con ogni probabilita' sara' a Roma: ma oggi vale la premessa di Sarkozy, ovvero che "lo scopo della riunione non era quello di modificare i Trattati" ma di sostenere il governo Monti. Roma, Berlino e Parigi, conclude Merkel, "devono lavorare e lavoreranno a stretto contatto".
Ma al di là dei rapporti con 'Italia "Il vertice è stato un fallimento e Sarkozy è rientrato a Parigi particolarmente irritato" per come sono andate le cose, hanno sentenziato le fonti vicine all'Eliseo riprese da 'Le Monde'.
Il principale pomo della discorsia era e resta il ruolo che la Bce deve svolgere davanti a una crisi dei debiti sovrani che giorno dopo giorno minaccia sempre più da vicino la sopravvivenza dell'euro. Parigi vorrebbe che Francoforte scendesse in campo come prestatore di ultima istanza acquistando massicciamente i titoli pubblici dei Paesi in difficoltà. Berlino non vuole neanche sentirne parlare.
"La revisione del Trattato non toccherà la banca centrale", ha sottolineato a scanso di equivoci una Merkel dal volto tirato nel corso della conferenza stampa svoltasi al termine del vertice. "Rispettiamo l'indipendenza della Bce, bisogna astenersi da avanzare richieste e dare istruzioni: è una posizione elaborata insieme e adeguata alla situazione", aveva detto poco prima un Sarkozy assai poco sorridente per mascherare lo scontro con la collega tedesca. Nessun progresso è stato registrato anche sul fronte degli eurobond.
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