ROMA - "Metodo contributivo": secondo il ministro del Welfare, Elsa Fornero che oggi interviene dalle colonne di Repubblica, è questo il punto di partenza per una riforma delle pensioni. Per ristrutturare il sistema previdenziale, scrive il ministro, "si tratterebbe di applicare, a partire dal 2012, il metodo contributivo pro-rata per tutti i lavoratori, rendendo subito effettive un'età minima di pensionamento, pari a sessantratre anni e una fascia di flessibilità che incoraggi il lavoratore a ritardare l'uscita fino ai sessantotto (settanta) con un incremento di pensione che, secondo alcuni calcoli matematici e non in base a criteri politici, tengano conto dei maggiori contributi versati e della maggiore età". Inoltre, "dovrebbero scomparire le finestre".
"Il nostro modello - aggiunge Fornero - non consente una stima accurata dei risparmi. Ciò nonostante i risparmi di spesa sarebbero tutt'altro che irrisori potendo arrivare a qualche decina (3-4) di miliardi di euro nei primi 5-6 anni di effettiva applicazione del provvedimento. In un momento in cui si è costretti a richiedere duri sacrifici alle famiglie - sottolinea il ministro - con provvedimenti draconiani che colpiscono anche le fasce più deboli, non si può prescindere dall'abolizione delle ingiustificate posizioni di privilegio che perdurano per molte categorie difficilmente annoverabili tra i bisognosi, come i liberi professionisti con le loro casse e i politici con i loro vitalizi".
"Il nostro modello - aggiunge Fornero - non consente una stima accurata dei risparmi. Ciò nonostante i risparmi di spesa sarebbero tutt'altro che irrisori potendo arrivare a qualche decina (3-4) di miliardi di euro nei primi 5-6 anni di effettiva applicazione del provvedimento. In un momento in cui si è costretti a richiedere duri sacrifici alle famiglie - sottolinea il ministro - con provvedimenti draconiani che colpiscono anche le fasce più deboli, non si può prescindere dall'abolizione delle ingiustificate posizioni di privilegio che perdurano per molte categorie difficilmente annoverabili tra i bisognosi, come i liberi professionisti con le loro casse e i politici con i loro vitalizi".
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