IL CAIRO - Saranno 40 milioni gli egiziani chiamati al voto oggi per eleggere il primo Parlamento dell'era post-Mubarak. La tornata elettorale durera' quasi quattro mesi, dal 28 novembre fino a marzo 2012. Si votera' dapprima per l'Assemblea del Popolo, la Camera bassa del Parlamento, quindi per il Consiglio della Shura, ovvero la Camera alta.
I primi ad andare alle urne saranno gli abitanti di 9 governatorati: Cairo, Fayoum, Port Said, Damietta, Alessandria, Kafr El-Sheick, Assiut, Luxor e il Mar Rosso.
L'eventuale ballottaggio si terra' il 5 dicembre. Un ulteriore terzo delle province si rechera' al voto il 14 dicembre (con ballottaggio il 21), quando saranno coinvolti i governatoriati di Giza, Beni Suef, Menoufiya, Sharquya, Ismaylia, Suez, Baheria, Sohag e Assuan.
Nelle rimanenti province le elezioni sono fissate per il 3 gennaio 2012 (con ballottaggio il 10).
Per sapere i risultati del voto occorrera' attendere, quindi, almeno fino al 13 gennaio. Finita questa prima tornata elettorale, seguiranno le consultazioni per il secondo ramo del Parlamento in base allo stesso schema. Le urne apriranno il 29 gennaio.
Per sapere i risultati del voto occorrera' attendere, quindi, almeno fino al 13 gennaio. Finita questa prima tornata elettorale, seguiranno le consultazioni per il secondo ramo del Parlamento in base allo stesso schema. Le urne apriranno il 29 gennaio.
Con le modifiche alla legge elettorale approvate dal Consiglio Supremo delle Forze Armate, i seggi in palio nell'Assemblea del Popolo sono stati ridotti da 518 (di cui 10 erano di nomina presidenziale) a 498; a questi, pero', vanno aggiunti i 10 deputati che verranno nominati dal capo della giunta militare, il feldmaresciallo Hussein Tantawi.
Il sistema elettorale prevede che i due terzi dei seggi siano assegnati con metodo proporzionale in circoscrizioni plurinominali con liste bloccate; il restante terzo e' assegnato con sistema maggioritario a doppio turno in collegi "binominali" , ciascuno dei quali elegge due candidati; uno di questi, deve essere un lavoratore o un contadino, retaggio dell'impostazione socialista nasseriana.
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