BOLOGNA - Assalita a calci e pugni da giovani dei centri sociali l'auto con cui il segretario della Lega Matteo Salvini è arrivato a un campo nomadi di Bologna per una visita. L'autista ha accelerato investendo due giovani che cercavano di fermare la vettura. Uno è salito coi piedi sul tetto. L'auto è fuggita seguita a piedi da manifestanti. Precedentemente alcuni appartenenti alla Lega - in attesa dell'arrivo Salvini - sono arrivati con un cartello per raccogliere firme per chiudere i campi nomadi. Alcuni giovani dei centri sociali glielo hanno preso e strappato. Non c'è stato alcun contatto, ma insulti e urla. I militati della Lega sono stati accompagnati dietro al cordone della polizia.
Salvini si trovava in un parcheggio con i cronisti a qualche centinaio di metri dal campo nomadi dove, insieme al candidato regionale Alan Fabbri e alla consigliera comunale Lucia Borgonzoni, è stato raggiunto dai manifestanti. I tre della Lega Nord sono così subito corsi in macchina e i manifestanti hanno raggiunto e colpito la vettura che è sfuggita a forte velocità investendo alcuni manifestanti.
La Volvo del segretario della Lega Nord ha il lunotto posteriore distrutto, oltre a diverse ammaccature sul parabrezza e sul tergicristallo. La macchina è stata infatti colpita con alcune cinghie dai manifestanti, alcuni dei quali sono saliti con i piedi sulla vettura. I manifestanti erano riusciti a raggiungere il luogo in cui Salvini aveva dato appuntamento alla stampa, urlandogli "assassino, assassino". Sul posto non erano presenti agenti della polizia.
"Così i balordi dei centri sociali hanno distrutto la nostra macchina, prima ancora che ci avvicinassimo al Campo ROM. Noi stiamo bene. Bastardi", scrive su Facebook il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, postando una foto della sua auto con il parabrezza infranto. “Siamo stati preventivamente assaliti quaranta contro quattro. Per fortuna la macchina era vicina e siamo illesi...altrimenti saremmo a raccontare un'altra cosa", ha poi detto il segretario della Lega Nord, commentando prima della conferenza stampa convocata in un hotel di Bologna quanto avvenuto a poca distanza da un campo Sinti. "C'erano due ragazze dietro - ha aggiunto - e per fortuna le schegge non le hanno colpite. Se uno pensa di farmi paura così sbaglia". "Spero - ha proseguito Salvini - che la condanna sia unanime, e non ci siano fenomeni che dicono che sono ragazzi. Questa non è politica, il problema sono loro. Sono dei violenti. Denunceremo tutti quanti, alcuni mi dicono essere conosciuti dalle forze dell'ordine: spero paghino e finiscano in galera. Salivano sul tetto e sul cofano. E io mi dovevo fermare, scendere e fumarmi una sigaretta? Meno male che l'auto era a portata di mano".
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