lunedì 19 novembre 2012

Sequestro Spinelli: forse pagati 8 milioni di riscatto. Il capo della banda è un protagonista della storia della mala barese

Francesco Leone, il capo della banda

MILANO Tra le ipotesi al vaglio dei pm milanesi titolari dell'inchiesta aperta sul sequestro del ragionier Spinelli, “tesoriere” di Silvio Berlusconi, resta ancora aperta la pista del pagamento di un riscatto, come si legge nell'ordinanza di arresto firmata dal gip Paola Di Lorenzo. In una telefonata tra due indagati, Maier e Leone, si fa riferimento a una cifra di 8 milioni di euro che potrebbe essere legata al pagamento di un riscatto per il sequestro Spinelli. E parlando tra loro, intercettati, pianificano come poterli portare in Svizzera dopo averli prelevati dalle cassette di sicurezza. Gli inquirenti, scrive il gip, hanno quindi ipotizzato "che possa trattarsi di una parte del riscatto che potrebbe essere stato pagato in un momento successivo al rilascio degli ostaggi ma non monitorato". Lo stesso gip, parlando dell'ipotesi del riscatto, scrive che si tratta di "una ricostruzione possibile, come è anche possibile che il denaro sia riconducibile ad altri affari illeciti di Francesco Leone (uno degli arrestati, ndr), protagonista della storia della mala barese negli anni Novanta e specializzato in rapine e sequestri (famosa quella nel 1993 alla Cassa di Rispamio di Puglia col sequestro del direttore e un bottino recuperato di 1 miliardo e 200 milioni di lire), poi anche pentito (anche da lui è scaturita l'operazione Conte Ugolino che portò a un maxiprocesso con in primo piano il nome del boss Di Cosola).

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