domenica 4 novembre 2012

Il fidanzato di Federica positivo al narcotest



ROMA - Il fidanzato di Federica Mangiapelo, la 16enne trovata morta in riva al lago di Bracciano, sarebbe stato trovato positivo al narcotest a cui è stato sottoposto non appena convocato dai Carabinieri il giorno seguente al decesso. Lo riferisce l'edizione online del "Giornale", che spiega come nel sangue sia stato riscontrato un elevato tasso alcolico e tracce di droga. Intanto, l'autopsia sul corpo di Federica non ha riscontrato segni di violenza.
I medici, quindi, tendono a stabilire che la giovanissima sia morta per cause naturali. I periti si sono altresì riservati di indicare, dopo l'esecuzione degli accertamenti tossicologici, le esatte cause del decesso. I medici legali hanno escluso l'annegamento e che la giovane possa essere caduta dall'alto, in quanto sul suo corpo non è stata riscontrata nemmeno un'escoriazione o una contusione. 
L'ora presumibile della morte è stata indicata intorno alle 4 del mattino, cioè circa un'ora dopo che la giovane era stata lasciata dal fidanzato nella piazza principale di Anguillara Sabazia.
IMa chi l’ha portata laggiù, a cinque chilometri dal paese, in una notte di freddo e di pioggia, e lì l’ha lasciata, ci ha messo del suo, molto del suo. Perché non è sparito soltanto il telefonino di Federica, non si trovano più né la sua borsa né il suo giubbotto, come se una mano sola avesse deciso di cancellare tutto dalla scena. E c’è qualcosa perfino di più inquietante: i carabinieri non sono riusciti ancora a ritrovare neppure il telefonino di Marco Di Muro, il fidanzato di Federica, il cameriere di Formello attorno al quale le indagini si vanno facendo sempre più incalzanti, il ragazzo che ha portato fuori Federica quella notte e che poi sostiene di averla lasciata dopo un litigio, quando erano soltanto le una e mezza.

I carabinieri hanno deciso di far scendere i sommozzatori nel lago di Bracciano, in quello specchio d’acqua proprio davanti allo stabilimento Rosa dei venti, davanti all’ex circolo velico dell’Alitalia, davanti alla spiaggetta dove Federica giovedì mattina è stata trovata ormai morta.

L’ipotesi, quindi, è che tutte le tracce compromettenti di quelle ore maledette - e quindi telefonini, giubbotto, borsa di Federica - possano essere state gettate in uno sconsiderato momento di paura proprio in fondo al lago. 

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