mercoledì 10 ottobre 2012

Il Codacons: l’aumento dell’Iva rappresenta una “stangata” di 273 euro all’anno a famiglia



ROMA - L'aumento dell'Iva di un punto deciso nella legge di stabilità approvata questa notte "significa una stangata media annua, considerando la famiglia media Istat di 2,4 componenti, di 273 euro: 176 euro per l'Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l'Iva dal 10 all'11%". E' il calcolo del Codacons, secondo il quale l'aggravio sarà ben maggiore per le famiglie più numerose: 324 euro per una famiglia di 3 persone, 432 per 4 componenti. L'associazione dei consumatori denuncia "la presa in giro" del Governo che, "fino a ieri, aveva promesso che avrebbe fatto di tutto, fino all'ultimo, per scongiurare questo aumento, visto il crollo dei consumi". Secondo il Codacons, infatti, "diventa ancora più una beffa ed un tradimento l'aumento di un punto dell'Iva a fronte della riduzione dell'Irpef, che dimostra come le risorse per non aumentare l'Iva evidentemente ci sono. Inoltre, mentre l'Iva colpisce i ceti medio bassi, essendo un'imposta proporzionale, l'Irpef è una delle poche tasse progressive, che rispetta, cioé, il criterio della capacità contributiva previsto dall'art. 53 della Costituzione".
"E' una manovra depressiva ed è notizia di stamattina che l'aumento dell'Iva ci sarà e sarà scaricato tutto sul futuro governo. Un aumento solo parzialmente compensato dal taglio dell'Irpef. Di fatto gli incapienti, che sono il 20% degli italiani avranno un secco aumento del costo della vita". Lo ha detto la leader Cgil Susanna Camusso.
"In Consiglio dei ministri c'é stato un confronto pacato ma serrato" che ha portato a un intervento in sanità "molto inferiore rispetto a quello paventato". Ma "mi farò carico ancora di presentare ai miei colleghi le ragioni per cui va ripensato l'intervento in campo sanitario". Così al Tg1 il ministro Renato Balduzzi. La legge di stabilità, ha detto Balduzzi, "contiene moltissime cose interessanti" ma "il profilo più problematico resta quello delle riduzioni sulla sanità, molto inferiori rispetto a quello paventato alla vigilia ma che incidono su un settore che ha già subito molte riduzioni negli ultimi anni" e che "complessivamente dà risultati ottimi pur con la spesa più bassa a livello europeo".

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