martedì 16 ottobre 2012

Formigoni in consiglio regionale: la legislatura è finita , al voto entro 45 giorni

Roberto Formigoni: fine della legislatura

MILANO - Per il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, "questa legislatura regionale è giunta al termine". Lo ha detto prendendo la parola davanti al Consiglio regionale, annuciando che i consiglieri Pdl hanno messo a disposizione le proprie dimissioni. Poco prima gli esponenti del centro sinistra avevano occupato il banco di presidenza del Pirellone mentre quelli leghisti avevano mostrato magliette con la scritta "Mafiosi giù le mani dal Nord".

Questa settimana - ha proseguito - procederò a dar vita a una nuova giunta" che sarà "completamente rinnovata, di persone esterne alla politica".
"Prima di sciogliere il Consiglio Regionale per andare alle elezioni, è opportuno correggere la legge elettorale. Si può fare in tempi rapidissimi e nel corso di questa settimana é possibile cambiare la legge eliminando i listini - ha proseguito - poi scatteranno le dimissioni dei consiglieri".
Negli auspici del presidente delle Regione Roberto Formigoni "questa è l'ultima settimana di vita del consiglio Lombardo". "Entro questa settimana finisce questo Consiglio Regionale - ha sostenuto -  perché il prefetto possa stabilire entro 45 giorni il voto". Il presidente della Regione ha infatti ricordato, come già fatto ieri, che la legge stabilisce la convocazione delle elezioni dai 45 ai 90 giorni dallo scioglimento dell'Assemblea Regionale. E, anche forte delle dimissioni in bianco dei consiglieri del PdL, Formigoni ha concluso sostenendo che occorrono "tempi rapidissimi" per aprire una nuova legislatura. "Ritengo infatti - ha detto - che una regione così importante come la nostra non possa rimanere senza un governo pienamente legittimo per un tempo più lungo
Il capogruppo del Pd Luca Gaffuri ha detto di  essere  "disponibile ad associare le nostre firme a quelle del Pdl la prossima settimana o anche già oggi per porre fine alla legislatura in Lombardia". Gaffuri da settimane ha in mano le dimissioni in bianco dei consiglieri del suo partito, dell'Idv e del gruppo misto.
Se le nostre tre firme sono utili per andare a elezioni, siamo pronti" a rassegnare le dimissioni, ha fatto eco il capogruppo lombardo dell'Udc Gianmarco Quadrini. "Dobbiamo ritagliarci il tempo necessario per fare una legge elettorale giusta e approvare il bilancio - ha spiegato - per poi andare al voto nel più breve tempo possibile". L'Udc e i Pensionati finora, unici sul fronte dell'opposizione, non avevano ancora annunciato la volontà di rassegnare le dimissioni.

La candidatura di Maroni
Il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni non esclude una sua candidatura a governatore della Regione Lombardia. "La massima ambizione di un federalista - ha detto in una intervista al "Corriere della Sera" -, senza dubbio, è quella di poter governare la propria regione. Per quanto mi riguarda, ne sarei onorato e posso anche dire che sarebbe per me certamente più importante e gratificante che non fare il ministro".
Per Maroni, però, la sua candidatura non dev'essere una conditio sine qua non: "E' ovvio - spiega - che non sarà certo questa la condizione per la prosecuzione dell'alleanza: non è certo una questione personale". E poi coglie l'occasione per sottolineare come "noi non abbiamo messo in discussione l'alleanza con il Pdl in Lombardia. Mai".
"Leggo - prosegue il leader leghista - che Formigoni chiede se abbiamo intenzione di indicare degli assessori nella giunta in via di formazione". E la sua risposta è "sì proprio perché noi non abbiamo messo in discussione l'alleanza con il Pdl in Lombardia".
Dunque Maroni invita il governatore lombardo "a mantenere la calma per evitare di prendere decisioni affrettate e impulsive che rischiano solo di sfasciare tutto. E che avrebbero come unica conseguenza il regalare la Regione alla sinistra".

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