sabato 13 ottobre 2012

Delitto in stazione a Bologna: sorprende l’ex moglie con il fidanzato e uccide l'uomo a coltellate


BOLOGNA - Sarebbe la gelosia il movente dell'omicidio avvenuto oggi alla stazione di Bologna. La vittima é un uomo di 53 anni, P.A, aggredito e accoltellato stamane alle 12 dall'ex marito della sua compagna. La vittima era sulla banchina del primo binario insieme alla donna, quando l'assassino, U.S. di Sondrio, lo ha accoltellato alle spalle. L'aggressore è stato subito bloccato da personale delle Ferrovie e agenti della Polfer. Inutili i tentativi di soccorrere l'uomo, che è morto subito, mentre la compagna ha avuto un malore ed è stata soccorsa da un'ambulanza.
La donna aveva detto da qualche giorno al marito, dal quale da tempo era separata di fatto benché convivente, che aveva una nuova relazione e che era in procinto di andare a vivere con il nuovo compagno. Questa sarebbe stata la molla che ha armato la mano dell'uomo. Sia l' assassino che la moglie vivono a Jesi (Ancona), dopo aver vissuto per anni a Bergamo. La vittima era di Torino, vedovo, padre di due figlie. La donna è stata sentita a lungo dal Pm Antonello Gustapane, che si occupa della vicenda, ricostruendo il fatto, gli antefatti e il rapporto con il marito, a quanto pare in difficoltà economiche. Questa mattina è partita da Jesi in treno dicendo al marito che andava a Bologna per incontrare una parente. In realtà si doveva incontrare con il nuovo compagno. Il marito, però, si è insospettito. A quanto pare ha raggiunto Bologna in auto ed ha atteso in stazione. Quando ha visto la moglie con il nuovo uomo ha tirato fuori un grosso coltello da cucina, che si era probabilmente portato da casa, e lo ha ucciso. Subito dopo il fatto è stato fermato da un militare del genio ferrovieri insieme ad un altro viaggiatore. In base a quanto si è appreso l'assassino è un agente della case editrice Einaudi. La moglie è stata sua dipendente ma ora é disoccupata. La vittima è un vedovo torinese, padre di due figlie. "All'inizio un po' si dimenava, poi si è fermato e diceva: 'fuggire, non fuggo. Quello che dovevo fare l'ho fattò". E' il racconto di Raffaele Rossi, 29 anni, militare del genio ferrovieri di Castel Maggiore, che, insieme ad un amico, è stato il primo a bloccare l'assassino. 

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