martedì 2 ottobre 2012

Caserma Diaz: durissime motivazioni della Cassazione contro i poliziotti condannati


ROMA -  Le violenze della polizia e gli immotivati arresti di massa dei no-global al G8 di Genova hanno "gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero". Lo dice la Cassazione nelle motivazioni del processo Diaz. La "gravità" dei reati commessi dai funzionari della polizia, come quello della violazione "dei doveri di fedeltà", delle calunnie e dei falsi, legittima il no "al riconoscimento delle attenuanti generiche" a favore degli imputati.
L'irruzione alla scuola Diaz al termine del G8 di Genova del 2001 fu "un puro esercizio di violenza" da parte della polizia, "di una gravità inusitata", si legge nella sentenza lunga 186 pagine. L'operazione "si è caratterizzata per il sistematico ed ingiustificato uso della forza" da parte degli agenti. "La mancata indicazione, per via gerarchica, di ordine cui attenersi" si è tradotta, rivela la Cassazione "in una sorta di carta bianca": tutti erano liberi "di usare la forza ad libitum".
"L'assoluta gravità - spiegano i giudici - sta nel fatto che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all'evidenza inermi". I poliziotti che fecero irruzione alla scuola Diaz - si legge ancora nella sentenza - "si erano scagliati sui presenti, sia che dormissero, sia che stessero immobili con le mani alzate, colpendo tutti con i manganelli e con calci e pugni, sordi alle invocazioni di non violenza provenienti dalle vittime, alcune con i documenti in mano, pure insultate al grido di bastardi".

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