lunedì 6 agosto 2012

Intervista allo “Spiegel”, tedeschi all’attacco di Monti e dell’Italia


BERLINO - Piovono critiche sul premier, Mario Monti, da parte di politici tedeschi sia della maggioranza sia dell'opposizione dopo l'intervista allo "Spiegel". Il segretario della Csu bavarese, Alexander Dobrindt, parla di "attentato alla democrazia". E aggiunge che "Il signor Monti ha bisogno evidentemente di una chiara risposta: noi tedeschi non saremo disposti ad abrogare la nostra democrazia per finanziare i debiti italiani".
Ad indispettire i tedeschi, nel dettaglio, pare si stata soprattutto la frase pronunciata nell'intervista da Monti, secondo il quale, "se i governi si facessero vincolare del tutto dalle decisioni dei loro Parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra, allora una disintegrazione dell'Europa sarebbe più probabile di un'integrazione". "Non dobbiamo permettere che con la crisi dell'euro a prendere il sopravvento siano coloro che considerano un fattore di disturbo i diritti del parlamento ed il controllo democratico", ha spiegato Dobrindt nel suo attacco al premier italiano. 

Ma le affermazioni di Monti non sono piaciute nemmeno al al deputato liberale Frank Scheffler, secondo il quale "Monti vuole risolvere i suoi problemi a spese dei contribuenti tedeschi e li impacchetta in una lirica europea". Anche il presidente dei liberali tedeschi al Bundestag, Rainer Bruederle, afferma che in fatto di riforme "bisogna fare attenzione a che l'Europa rimanga democraticamente legittimata". 

Negativa anche la reazione del vice capogruppo socialdemocratico, Joachim Poss, per il quale "l'accettazione dell'euro ed il suo salvataggio sono rafforzati dai parlamenti nazionali e non indeboliti". Il deputato della Spd aggiunge che in Italia "gli inenarrabili anni del berlusconismo hanno fatto soffrire il senso del parlamentarismo".

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