mercoledì 22 agosto 2012

Il giudice di Venezia: riprendere subito la cura delle staminali per la piccola Celeste


VENEZIA - Il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia Margherita Bortolaso ha depositato stamane un'ordinanza in cui si rinvia la decisione sul caso di Celeste, la bimba di due anni affetta da atrofia muscolare spinale a cui era stata interrotta la cura compassionevole con cellule staminali adulte, al 28 agosto prossimo. Ma la piccola Celeste deve poter proseguire le cure con le cellule staminali, perché è in pericolo quotidiano di vita, in attesa della decisione definitiva del tribunale. E' quanto stabilisce il giudicein un secondo provvedimento depositato in tarda mattinata in cui ha disposto in via d'urgenza, ordinandolo all'ospedale di Brescia, l'effettuazione "di un'infusione immediata delle cellule staminali con la metodica già applicata (prelevate dalla madre)". Nel contempo il giudice ha anche chiesto l'acquisizione di informazioni sanitarie agli Spedali Civili di Brescia, in cui la piccola era in cura, e all'Agenzia del farmaco di Roma.  La sospensione delle cure alla piccola erano stata la conseguanza di un'inchiesta aperta dal procuratore di Torino Guarinello sulla società che fornisce la metodica per il prelievo e la conservazione della staminali necessarie alla cura di molte malattie: un provvedimento cautelare che però non ha tenuto conto delle emergenze possibili. Per fortuna, c'è un giudice a Venezia
La decisioni di far proseguire la cura a Celeste, spiega il giudice nella seconda ordinanzatiene conto della "rilevanza primaria del bene da tutelare". "Nonché dei riscontri qualificati (certificazione medica)", viene detto, "circa l'efficacia e l'urgenza" del trattamento. Si tratta, precisa il giudice, di un provvedimento assunto "in via provvisoria, nelle more dell'adozione della decisione" rimandata all'esito dell'udienza del 28 agosto.

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