venerdì 31 agosto 2012

Mosca: confessa il prof che ha assassinato due donne in nome delle “Pussy Riot”

La scritta sul muro dell'appartamento del duplice omicidio

MOSCA -  La polizia della città di Kazan (Tatarstan, Federazione Russa)  ha arrestato un uomo con l'accusa dell’omicidio di due donne i cui corpi sono stati trovati sotto un messaggio scarabocchiato con il loro sangue su un muro per chiedere la liberazione di delle tre componenti del gruppo punk Pussy Riot condannate a due anni. Le due vittime - una donna di 76 anni  sua figlia di 38 anni - sono stati scoperte nel loro appartamento mercoledì scorso. 
Il docente universitario di Kazan Igor Danilevsky , 38 anni, è stato arrestato ieri e ha confessato il duplice omicidio. Era un ex compagno di studi della più giovane delle vittime. Non è ancora chiaro se ha anche confessato di essere autore della scritta “Free Pussy Riot” sul muro dell’appartamento.
I sostenitori del gruppo hanno ipotizzato che gli omicidi e lo slogan possano essere stato un tentativo di screditare e l'avvocato della band, Nikolai Polozov, ha detto su Twitter che gli omicidi erano "o una provocazione terribile" o il lavoro di uno psicopatico”.
Le componenti del trio Pussy Riot sono state incarcerate per due anni ciascuno per una protesta nella più grande cattedrale di Mosca contro il sostegno della Chiesa ortodossa a Vladimir Putin prima della elezioni presidenziali del prossimo marzo. Il processo e la condanna hanno scatenato un'ondata di proteste a sostegno del gruppo.

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