martedì 2 agosto 2011

Usa: sì della Camera all'accordo sul debito, ora tocca al Senato. Le Borse europee aprono al ribasso. In Italia nuovo record dello spread Btp-Bund: 385 punti

La Camera dei Deputati a Washington
Gabrielle Gildford alla Camera
MILANO - Le Borse aprono ancora in rosso. All'indomani del lunedì nero che ha visto Piazza Affari perdere 15 miliardi di capitalizzazione, a Milano il Ftse Mib ha aperto con un calo di oltre un punto, a meno 1,21%, in linea con i listini europei; la Borsa di Tokyo ha chiuso in forte calo la seduta: l'indice Nikkei 225 ha lasciato sul terreno l'1,21%. Supera la soglia dei 380 punti lo spread Btp-Bund. Il differenziale vola a un nuovo picco di 385 punti. . 
A pesare sull'andamento dei mercati è l'attesa per il voto del Senato Usa sull'innalzamento del tetto del debito pubblico. Ieri sera la proposta di legge è passata alla Camera con
269 si e 161 no, ben oltre la maggioranza di 216. La legge va ora al Senato che voterà oggi alle 18 ora italiana per un'approvazione scontata, visto l'appoggio di cui gode da parte dei capigruppo di entrambi i partiti.
L'intesa per evitare il default sara' sul tavolo del presidente americano, Barack Obama, per la firma, in tempo quindi per e
vitare il default sul debito che, secondo il Tesoro, sarebbe stato possibile a partire proprio dal 2 agosto.
La proposta di legge,
74 pagine uscite dall'intesa di domenica, da' al presidente l'autorita' di alzare il debito pubblico di 2.100 miliardi di dollari da 14.300 attuali, in cambio di tagli e tetti di spesa per quasi 2.500 miliardi in due tranche.
Da notare che per la votazione di ieri sera è ricomparsa alla Camera dopo sette mesi di assenza l
a deputata dell'Arizona Gabrielle Giffords, colpita alla testa durante la strage di Tucson nel gennaio scorso e sopravvissuta incredibilmente alle gravissime ferite riportate. Il ritorno della deputata democratica (per la cronaca, ha votato si') e' stato salutato dall'applauso dei colleghi e dalla capogruppo democratica Nancy Pelosi: "Chiamarla collega e' un privilegio".
Prima della votazione un piccolo giallo ha agitato la Washington politica: secondo alcune fonti, il vicepresidente Joe Biden avrebbe dato dei
"terroristi" ai deputati del Tea Party, accusandoli di aver preso in ostaggio il parlamento con il no assoluto a qualunque accordo che prevedesse un aumento della pressione fiscale. Durante un incontro tra Biden e i deputati democratici ieri, il deputato Mike Doyle della Pennsylvania ha detto "abbiamo negoziato con dei terroristi, un piccolo gruppo di terroristi che ha reso impossibile qualunque spesa", secondo quanto hanno detto  fonti presenti all'incontro. "Si sono comportati da terroristi", ha risposto a quel punto Biden sempre secondo le stesse fonti. Ma quando la notizia e' uscita un portavoce di Biden ha negato che il vicepresidente avesse mai pronunciato quella frase.

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