venerdì 4 maggio 2012

A Bologna la marcia delle vedove delle persone suicide a causa della crisi. “Più umanità”


BOLOGNA - E' iniziato, davanti all'ospedale Maggiore di Bologna, il raduno per la marcia delle vedove delle persone che si sono tolte la vita a causa della crisi economica. La manifestazione, che prevede una marcia dal nosocomio felsineo fino alla sede dell'agenzia delle Entrate di via Nanni Costa, è stata organizzata da Elisabetta Bianchi, figlia di un imprenditore, e da Tiziana Marrone, la moglie di Giuseppe Campaniello, l'artigiano di Ozzano Emilia (Bologna) che si è dato fuoco lo scorso 28 marzo per debiti con il fisco proprio in via Nanni Costa. "La disperazione è totale - ha spiegato Marrone ai tanti cronisti sul posto -, mio marito non si è sentito sostenuto". Alla manifestazione non sono presenti simboli politici e durante la breve marcia vi saranno solo drappi bianchi. Anche per questo la manifestazione è stata ribattezzata la marcia delle vedove bianche. Al termine della marcia, la moglie di Giuseppe Campaniello, la cui fotografia campeggia su uno striscione bianco, deporrà un mazzo di fiori nel punto in cui il marito si è dato fuoco e leggerà i nomi delle persone che si sono tolte la vita a causa della crisi. L'organizzatrice della manifestazione ha poi aggiunto che "le tasse vanno pagate ed è un dovere farlo", ma occorre trovare un rapporto umano. "Chiediamo al governo di cambiare leggi. La gente ha bisogno del rapporto umano che non c'é più". Ad Equitalia, sottolinea ancora la donna, chiediamo di "mettersi una mano sulla coscienza. Mi chiedo, alla sera, come riescano ad accarezzare i loro figli. Non si può usare una divisa creando sudditanza - ha concluso -. Vorremmo avere un rapporto con loro".

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