Il duomo di Cervia |
La polizia all'esterno del Duomo |
Anche la vittima era originaria di Bari ma residente a Cesena da alcuni anni dove si era trasferita con la famiglia. Sabrina si trovava all'interno della propria auto, un fuoristrada della Ford, davanti all'abitazione dove era ospitata da una amica. L’omicida è proprio il padre (vedovo) della padrona di casa con il quale la vittima avrebbe avuto una breve relazione; ma lui non avrebbe accettato che fosse finita. L'uomo l'ha sorpresa in auto, tra i due è scoppiata una breve lite poi lui le ha esploso contro tre colpi di pistola. Due muratori, che stavano lavorando in una palazzina di fronte al luogo del delitto, dall'alto hanno assistito alla scena e hanno cercato di fermarlo lanciandogli contro delle tavole di legno per ostacolargli la fuga. L'individuo è poi scappato a piedi, è stato visto aggirarsi armato nella zona di San Mauro in Valle, subito si è scatenata una gigantesca caccia all'uomo da parte di polizia e carabinieri.
A quanto appreso l'uomo si trova all'interno del Duomo, appoggiato all'altare con in mano la pistola che, ogni tanto, punta al petto e al volto. Nel Duomo, per tentare una mediazione, si trovano, oltre all'uomo, il parroco, don Umberto Paganelli, il procuratore capo di Ravenna, Roberto Mescolini e i sostituti, Roberto Ceroni - Pm di turno - e Angela Scorza. Con loro anche i vertici di Polizia e Carabinieri di Cesena e Ravenna.
Sabrina Blotti lascia l'ex marito, un aviere e due figli: un bambino di 7 anni e una ragazzina di 14. La donna per le gravissime lesioni riportate è morta poco dopo all'ospedale.
Nessun commento:
Posta un commento