CAGLIARI - Per 90 mila euro un imprenditore romano si è aggiudicato una parte dell'isola di Santo Stefano, una delle perle dell'Arcipelago di La Maddalena, in Sardegna.
L'imprenditore non ha avuto alcun problema a battere la concorrenza, visto che l'unica offerta era la sua. Su quella parte dell'isola, che per più di 30 anni ha ospitato la base della Marina Usa, non potra' pero' costruire nulla, essendo l'intera area sottoposta a vincoli di tutela ambientale. Potrà però arrivare sulla sua proprietà attraccando (con una barca privata) al pontile est, quello realizzato negli anni Venti dai vecchi proprietari, i Serra, e utilizzato per portar via dall’isola il granito che vi veniva estratto. Una pietra, quella sarda, che ispirò lo scultore del Ventennio Arturo Dazzi al quale Benito Mussolini ordinò il busto di Costanzo Ciano, l’ufficiale di marina che partecipò alla “beffa di Buccari” di dannunziana memoria, ma anche padre di Galeazzo, genero di Mussolini e Ministro degli Affari Esteri dal 1936 al 1942.
La parte acquistata è un vero e proprio eremo sul mare, tre ettari di isola ricoperti di macchia mediterranea, graniti e l’accesso, privato, ad una piccola spiaggia.
Nell’isola di Santo Stefano, a Guardia del Moro (nella parte a nord est), non è possibile attraccare o passeggiare in quanto l’intera area è da sempre sottoposta a divieti di natura militare. Sull’isola (che ospitava la base navale Usa) la marina militare italiana gestisce il più grande deposito di munizioni ed esplosivo Nato del Mediterraneo. Una inestricabile rete di gallerie scavate per diversi chilometri nella roccia dove sono stoccati armamenti e munizionamento di ogni genere. La polveriera rientra tra i depositi strategici della difesa nazionale, e il suo controllo è affidato ai fucilieri di marina dello Sdi, il servizio difesa installazioni. Dal lato di ponente il terreno acquistato dall’imprenditore romano confina con l’esclusivo club Valtur, accessibile soltanto agli ospiti del villaggio vacanze.
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