venerdì 25 maggio 2012

Berlusconi e la riforma costituzionale: presidenzialismo per essere come Parigi e non come Atene


In una conferenza con Alfano, l’ex premier illustra le proposte del Pdl. Elezione diretta del capo dello stato, elezioni del Parlamento con doppio turno alla francese. E poi: “Io al Colle? Farò quello che vuole il partito”.  Alfano lancia un appello alle forze moderate per un'alleanza alternativa alla sinistra



Berlusconi durante la conferenza stampa
ROMA - Abbiamo lasciato il governo "perché ci era parso necessario lasciare il posto ad un governo tecnico che avrebbe consentito un incontro tra maggioranza e opposizione per arrivare rapidamente a una trattativa circa i cambiamenti istituzionali per il Paese e una riforma della Costituzione". Queste le parole di Silvio Berlusconi al Senato. E, nel merito delle riforme, precisa: "Serve il presidenzialismo, per essere come Parigi e non come Atene".
"Abbiamo deciso di compiere il gesto ardito di presentare al Paese, alla maggioranza e all'opposizione una possibilità di modernizzazione del Paese, dando la possibilità di incidere direttamente attraverso elezioni primarie sulla scelta del presidente", ha annunciato Berlusconi. C'è "il desiderio di approfondire quello che da 30 anni si è portato sui tavoli della riforma costituzionale e cioè la possibilità che siano i cittadini a decidere il presidente della Repubblica".
l leader del Pdl ha poi affrontato il nodo della legge elettorale. "Siamo a disposizione - ha annunciato - e dico agli amici dell'opposizione che se dovessero accettare la profonda innovazione della architettura istituzionale che proponiamo saremmo disponibili a seguirli sulle loro idee anche sul sistema elettorale". 
Sul futuro del Paese Berlusconi non ha dubbi. "Vogliamo continuare ad essere nella situazione di Atene, cioè ingovernabilità, o vogliamo la situazione della Francia che in poco tempo ha un nuovo governo subito operativo? Meglio Parigi". "Noi - ha poi spiegato - intendiamo proporre il modello francese con il doppio turno".
A chi gli chiede se sia possibile una sua candidatura alla Presidenza della Repubblica, Berlusconi risponde: "Farò quello che mi chiederà il Pdl". "Confermo - ha aggiunto il Cavaliere - di aver discusso all'interno del Pdl e ho detto di non preferire di non essere io il candidato del Pdl nella federazione per il ruolo del presidente del Consiglio".
“L'Italia ha bisogno di modernizzarsi e noi siamo qui per questo, per proporre la più grande modernizzazione del sistema italiano e diciamo con chiarezza che la cosiddetta Seconda Repubblica non ha realizzato le sue promesse e dobbiamo fondare la Terza Repubblica". Lo ha detto dal canto suo il segretario del Pdl, Angelino Alfano, con un lapsus: "Come dice il presidente della Repubblica... volevo dire il presidente Berlusconi". Alfano ha poi lanciato un appello alle forze moderate per la creazione di un'alleanza alternativa alla sinistra. "I partiti dovranno rinnovarsi a destra e sinistra, noi ci rivolgiamo a chi vuole un'alleanza degli innovatori liberali, riformisti e moderati - ha detto -. Un'alternativa alla sinistra". "Siamo disponibili a concorrere e a organizzare primarie aperte per la premiership e di programma", ha aggiunto.

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