lunedì 4 agosto 2014

DL P.A.: salta lo sblocco dei pensionamenti nella scuola, soglie per i medici a 65 anni

Il ministro Marianna Madia
ROMA -Passano alla commissione Affari costituzionali del Senato tutti e 4 gli emendamenti del governo sul decreto legge della Pubblica amministrazione. Salta dunque lo sblocco dei 4mila pensionamenti nella scuola (quello della "quota 96"), come anche la soglia di 68 anni per i pensionamenti d'ufficio di professori universitari e primari. Cancellato lo stop alle penalizzazioni per chi va in pensione a 62 anni . Per i pensionamenti d'ufficio, restano dunque valide le soglie previste per il resto dei dipendenti pubblici (62 anni e 65 per i medici). Approvato anche il quarto emendamento, che sopprime i benefici per le vittime del terrorismo. La Commissione ha dato anche l'ok al mandato al relatore. La commissione Affari Costituzionali del Senato ha anche approvato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna il governo a valutare una soluzione per i pensionamenti nella scuola, noti come 'quota 96', in un prossimo provvedimento.
"Dobbiamo correre". Così il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, a chi gli chiede se sul dl P.A. sarà posta la questione di fiducia al Senato. Una possibilità che al ministro "sembra ragionevole", visto che anche alla Camera si è fatto ricorso a questo strumento.
I lavori sul dl Pa proseguono nell'Aula del Senato "stasera con la discussione generale", "domani dovrebbe" invece cominciare "il voto", sempre in attesa del parere della Bilancio. Così il relatore al decreto legge, Giorgio Pagliari (Pd), che spiega come la decisione sullo 'stralcio' dell'articolo su quota 96, lo sblocco dei pensionamenti nella scuola, sia stata "soffertissima". E aggiunge come sarebbe servita "chiarezza da parte della Ragioneria generale dello Stato nella valutazione delle coperture". "Ciò che mi risulta inaccettabile - ribadisce Pagliari - è che la mancata copertura sia stata rilevata dalla Ragioneria dopo l'approvazione della Camera dei Deputati o che comunque la stessa diventi insormontabile oggi, con il Senato chiamato ad approvare la soppressione di emendamenti molto importanti che, non essendo la copertura un'opinione, avrebbero dovuto non essere sottoposti al voto nell'Aula di Montecitorio".

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