venerdì 22 agosto 2014

UCRAINA: entrati i camion russi di “aiuti” (senza la Croce Rossa). Proteste Ue e Nato






KIEV - Sono entrati in Ucraina tutti i 280 camion del convoglio umanitario russo destinato ai civili dell'Ucraina orientale. A riferirlo è l'agenzia Ukrinform. Il ministero degli Esteri di Mosca nell'annunciare l'operazione, ha affermato che "tutti i pretesti" di Kiev "per ritardare l'invio degli aiuti si sono esauriti". Ma la Croce rossa non scorta i convogli perché ritiene insufficienti le garanzie di sicurezza. E Kiev accusa: "E' un'invasione". Dopo aver trascorso ore su tortuose strade di campagna, il convoglio si è diretto questa sera verso la città duramente colpita di Luhansk, che sembrava essere in gran parte ancora nelle mani dei ribelli.

Putin alla Merkel: "Inammissibile un altro rinvio" - "Un ulteriore allungamento dei tempi sarebbe stato inammissibile". Lo ha detto il leader del Cremlino, Vladimir Putin, in una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. 


Il Pentagono: Mosca ritiri i camion - Gli Stati Uniti sono preoccupati per l'invio non autorizzato da Kiev di un convoglio di aiuti dalla Russia in Ucraina orientale e ritengono che i camion debbano essere ritirati "immediatamente". Lo ha affermato il portavoce del Pentagono, l'ammiraglio John Kirby.

La Nato: "Stop azioni provocatorie" - "La Nato sta osservando un allarmante rafforzamento delle forze di terra e di aria russe nelle vicinanze dell'Ucraina". Così il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, sottolineando che la Russia "anziché de-escalare la situazione, sta continuando l'escalation". Da qui l'invito a "non intraprendere ulteriori azioni provocatorie". 

Croce rossa: "Garanzie ricevute non sufficienti" - I rappresentanti della Croce rossa internazionale non accompagnano la colonna di camion, hanno detto i media russi, perché secondo la stessa Croce rossa non ci sono "sufficienti garanzie di sicurezza". I camion hanno passato il confine diretti a Lugansk.

Kiev: "Invasione diretta" - Il capo dei servizi di sicurezza di Kiev, Valentin Nalivaicenko, definisce l'ingresso del convoglio russo in territorio ucraino "un'invasione diretta" e sostiene che gli autisti dei camion della colonna sono militari carristi.

Ue: "Chiara violazione delle frontiere" - L'invio del convoglio russo in Ucraina è una "chiara violazione della frontiera ucraina" da parte della Russia che "invitiamo a ritornare sui suoi passi". Così un portavoce dell'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton, che loda invece la "moderazione" di Kiev e la "disponibilità ad ulteriori discussioni per evitare una nuova escalation".

Italia: "Gravissima l'azione unilaterale russa" - L'Italia considera "gravissimo" che un convoglio di veicoli russi sia entrato in territorio ucraino, pur con dichiarati scopi umanitari, senza la necessaria autorizzazione di Kiev. Si è trattato di "un'azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza" richiesto dalla Croce rossa internazionale. Lo riferisce la Farnesina.

Mosca: "Da Kiev solo scuse" - Il ministero degli Esteri di Mosca dice di aver ritenuto "insopportabile" aspettare oltre per l'invio degli autocarri con gli aiuti diretti a Lugansk. E accusa Kiev di "non dare il consenso formale necessario alla Croce rossa inventando pretese sempre nuove" e di aver "incrementato nello stesso tempo gli attacchi su Lugansk e Donetsk". Inoltre, Mosca sostiene che le truppe ucraine usano missili balistici "sempre più di frequente".
Mosca assicura inoltre che sono state date "tutte le garanzie necessarie" e dichiara che "la responsabilità delle conseguenze di eventuali provocazioni contro il convoglio andrebbe attribuita a Kiev". E l'Ucraina replica che tutte le responsabilità per la sicurezza "in un territorio temporaneamente non controllato" dalle truppe di Kiev "ricade interamente sulla Russia". 

La Russia aveva anche detto che "addetti della Croce rossa sono pronti a partecipare all'operazione per distribuire gli aiuti", situazione poi smentita dalla Croce rossa stessa.

Nessun commento: