martedì 26 agosto 2014

Il ministro Giannini: elimineremo il precariato nella scuola

ROMA - Premiare il merito degli insegnanti ed eliminare il precariato, con il superamento delle supplenze. Sono tra gli obiettivi del "pacchetto scuola" che il premier Matteo Renzi si accinge a portare venerdì sul tavolo del Consiglio dei ministri. "Il 29 agosto sarà l'occasione per presentare la 'visione' del nostro Governo sui temi dell' istruzione e in particolare della scuola, a cui seguirà poi un provvedimento che è in costruzione da mesi" ha spiegato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. 

E dal meeting di Cl ha assicurato che "il governo intende eliminare il precariato nella scuola". Non ha dato dettagli su come ciò potrà avvenire rimandandoli ai prossimi giorni, però ha spiegato che le supplenze devono essere riconsiderate in quanto già dall'inizio dell'anno scolastico si conoscono alla perfezione quali e dove sono i posti da sostituire stabilmente, "ma c'è un meccanismo perverso che ci trasciniamo da decenni che non ci consente di lavorare se non con l'organico di diritto e quindi di riempirlo attraverso le graduatorie". 


"I supplenti non saranno eliminati fisicamente - ha precisato con una battuta Giannini - e questo lo vedrete" nelle prossime settimane. Bisogna però "ragionare in termini di organico funzionale e non di organico di diritto. E' l'uovo di Colombo che chi lavora nella scuola conosce da tempo, ma chenessun governo ha avuto il coraggio di affrontare direttamente perché significa prendere coscienza che le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve". 

Il Piano è stato elaborato negli uffici del Miur sulla base di quanto 'uscito' dai Cantieri istituiti a viale Trastevere per fare una fotografia dell'esistente e avanzare possibili soluzioni; il premier ha poi valutato tra queste quelle "politicamente fattibili". Venerdì saranno presentate dunque Linee-guida "operative" che non avranno tuttavia ripercussioni immediate sull'anno scolastico che sta per iniziare. Dai primi giorni di settembre partirà una consultazione di forze politiche e sociali e sarà aperto un dibattito che andrà avanti per un paio di mesi. Poi il Governo tirerà le somme e procederà con i provvedimenti.

A differenza di quanto accaduto, talvolta, negli anni passati questo "pacchetto scuola" non dovrebbe essere una misura a costo zero, ma un intervento coperto da un cospicuo stanziamento di risorse. Nei giorni scorsi Renzi ha parlato di un miliardo da prevedere nella legge di stabilita'. E "investire sull'istruzione in un momento di crisi profonda vuol dire preparare la svolta radicale dei prossimi anni" ha assicurato il ministro Giannini.

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