Siria: ad Hama secondo giorno di attacchi dei carri armati. L’Italia chiede la riunione del consiglio di sicurezza

DAMASCO - Le forze di sicurezza siriane hanno rinnovato gli attacchi alla città di Hama nel secondo giorno di un sanguinosissimo giro di vite sui manifestanti anti-governativi. I carri armati hanno aperto il fuoco dopo una notte di sparatorie sporadiche,  ha detto l’attivista Omar Hamawi. Quattro persone sono morte in un quartiere nord-orientale. Le forze di sicurezza avevano ucciso ieri decine di persone nella città . Gli attivisti dicono che le vittime sono state 130 in tutto il paese. Peraltro Hama sembra essere ancora in gran parte sotto il controllo dei suoi stessi abitanti, piuttosto che del governo. I carri armati e le truppe che aveva cercato di prendere il controllo della città si sono ritirati alla periferia durante la notte, ma ora stanno di nuovo avanzando. Sparatorie intense sono anche scoppiate nella città orientale di Deir al-Zour durante la notte.

I tentativi del governo di schiacciare le proteste in tutta la Siria hanno portato a una forte condanna internazionale. La Russia ha chiesto la fine delle "repressioni". ”L'uso della forza sia contro i civili pacifici e rappresentanti delle strutture statali è inaccettabile e deve essere fermato immediatamente",  ha detto il ministero degli esteri. In precedenza, il presidente americano Barack Obama si è detto "inorridito" da un uso del governo siriano di brutalità. Germania e Italia hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere la situazione. La Germania è attualmente membro del consiglio.

In un'intervista alla BBC il  ministro degli Esteri britannico William Hague  hachiesto una maggiore pressione internazionale sulla Siria. “Noi vogliamo vedere ulteriori sanzioni. Vogliamo vedere una più forte pressione internazionale a tutto tondo. Naturalmente, per essere efficace, non può essere limitata alle nazioni occidentali, ma deve comprendere le nazioni arabe e la Turchia", ha detto aggiungendo che un’azione militare Onu contro la Siria non è “una possibilità remota”.

Il presidente Assad ha elogiato l’azione dei  militari contro “i nemici dello Stato". Gli sforzi dell'esercito e i suoi sacrifici si devono ammirare", ha detto.