ROMA - ROMA - C'e' la crisi economica, va dunque ripensato il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno. E' quanto spiegano i ministri dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, che hanno avviato una valutazione sul tema. Cancellieri e Riccardi, spiega il Viminale, "hanno deciso di avviare un'approfondita riflessione e attenta valutazione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia, previsto da un decreto del 6 ottobre 2011 che entrerà in vigore a fine gennaio".
In particolare, aggiungono i ministri, "in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani, ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c'é da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare".
In particolare, aggiungono i ministri, "in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani, ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c'é da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare".
Eliminare il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno "sarebbe, inaccettabile, incomprensibile ed iniquo, nonché un atto di discriminazione al contrario nei confronti dei cittadini italiani, che invece devono pagare per ogni atto pubblico che richiedono". Lo dice l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni "Diffido il Governo - ammonisce Maroni - dal fare una cosa del genere. Quella che introduce il contributo per il documento di soggiorno degli stranieri - ricorda l'esponente del Carroccio - è una legge dello Stato approvata dal Parlamento e non si può modificare se non portandola nuovamente in Parlamento, dove la Lega farà le barricate per impedirlo"
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