MARSIGLIA - Il fondatore della società Pip, Jean Claude Mas, arrestato ieri mattina perche' al centro dello scandalo mondiale sulle protesi mammarie nocive, è stato rilasciato dietro versamento di una cauzione di 100.000 euro.
L'accusa nei suoi confronti, inizialmente di omicidio colposo, è stata derubricata a 'lesioni colpose'. Lo ha riferito il suo avvocato. Le accuse contro Mas, già rinviato a giudizio per frode, potranno portare a un nuovo processo.
Le protesi Pip sono balzate agli onori della cronaca in questi ultimi mesi, a seguito di numerosi incidenti dovuti alla rottura degli impianti mammari. La ditta e' accusata di aver impiegato silicone di tipo industriale, non adatto a questo tipo di protesi sanitaria, impiantata a oltre 400mila donne. Mas, accusato di aver causato l'insorgenza del cancro a un certo numero di donne che hanno usato le protesi mammarie Pip. Con Mas era stato arrestato anche Claude Couty, ex-dirigente dell'azienda che e' stata chiusa nel 2010. I timori legati agli impianti mammari della ditta transalpina si diffusero alla fine dello scorso anno, quando le autorita' francesi consigliarono a circa 30mila donne di rimuovere la protesi della Pip a causa dell'elevato rischio di rottura.
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L'accusa nei suoi confronti, inizialmente di omicidio colposo, è stata derubricata a 'lesioni colpose'. Lo ha riferito il suo avvocato. Le accuse contro Mas, già rinviato a giudizio per frode, potranno portare a un nuovo processo.
Le protesi Pip sono balzate agli onori della cronaca in questi ultimi mesi, a seguito di numerosi incidenti dovuti alla rottura degli impianti mammari. La ditta e' accusata di aver impiegato silicone di tipo industriale, non adatto a questo tipo di protesi sanitaria, impiantata a oltre 400mila donne. Mas, accusato di aver causato l'insorgenza del cancro a un certo numero di donne che hanno usato le protesi mammarie Pip. Con Mas era stato arrestato anche Claude Couty, ex-dirigente dell'azienda che e' stata chiusa nel 2010. I timori legati agli impianti mammari della ditta transalpina si diffusero alla fine dello scorso anno, quando le autorita' francesi consigliarono a circa 30mila donne di rimuovere la protesi della Pip a causa dell'elevato rischio di rottura.
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