Sandro Carelli, il mandante dell'omicidio |
PORTO POTENZA PICENA - Sono tutti del posto i quattro fermati, tra questi padre e figlio, per l’omicidio diAndrea Christina Marin, ballerina 24 enne rumena trovata cadavere sulla spiaggia del Lido Bello giovedì mattina. Hanno confessato e ammesso che l’hanno ammazzata come un cane, a bastonate. Ad organizzare l’agguato Sandro Carelli, 58 anni, che con la giovane aveva una relazione che la ragazza voleva interrompere, poi suo figlio Valentino, di 23 anni, e due suoi amici, Sebastian Capparucci 25enne (figlio del noto ortopedico dell’ospedale di Civitanova) e Silvio Giordanà di 23 anni, l’unico con precedenti, mentre gli altri sono incensurati). Tutti accusati di omicidio in concorso con l’aggravante dei futili motivi e dell’occultamento di cadavere.
E’ il cinquantottenne il committente dell’omicidio, scatenato da motivi passionali. Ma non avrebbe partecipato alla spedizione promettendo a tutti una ricompensa, circa 1.500 euro a testa. I killer l’hanno attesa nascosti sul pianerottolo al dodicesimo piano del palazzo Lido Bello, davanti all’appartamento della rumena alle le 4.30 circa.
Lei rientra dopo la serata al night in cui lavorava, il Play di Porto Recanati, esce dall’ascensore e le saltano addosso. Le infilano un sacchetto di plastica sulla testa e la colpiscono con due bastoni (uno di legno occultato poi in spiaggia e ritrovato dai carabinieri, l’altro di ferro). La massacrano di botte, ma è ancora viva quando viene portata dentro l’ascensore, calata al piano terra e poi trascinata fino alla spiaggia dove la finiscono e tentano poi di sotterrare il cadavere nella sabbia.
Alle 7.30, la trova un anziano, Alberto Zorzi, coinquilino del settimo piano, che la mattina esce con il suo cane Asso. Sarà la bestiola a fiutare il corpo senza vita e con il cranio fracassato.
Da due anni durava la relazione con Carelli che l’accompagnava spesso al night, era invaghito di lei che però non voleva più saperne. Lui reagisce in maniera feroce, dice che la ragazza gli aveva anche estorto del denaro, vuole vendicarsi e organizza l’agguato coinvolgendo il figlio e i suoi amici che dal night vanno al Lido Bello dove lei arriva accompagnata dalla navetta del night.
Ai carabinieri diranno poi che la cosa è sfuggita loro di mano, ma non mostrano pentimento durante il martellamento degli inquirenti. Le versioni dei quattro coincidono e nell’interrogatorio emergono l’orrore e i particolari agghiaccianti.
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