martedì 31 gennaio 2012

Ue: nuovo patto sul fiscal compact a 25 senza Inghilterra e repubblica Ceca. Italia soddisfatta: non ci sono nuovi appesantimenti.

BRUXELLES - L'Ue raggiunge l'accordo su bilancio e crescita: un nuovo patto a 25 senza Gran Bretagna e Repubblica Ceca, con l'Italia che evita la stretta sul debito. Soddisfatto il premier Monti, che oggi a Parigi riceverà un premio come 'Europeo dell'anno'. E la stampa europea sostituisce l'acronimo 'Merkozy' con 'Merconti'. Tutti e 27 hanno invece firmato l'intesa sul nuovo fondo salva-stati Esm. "L'accordo a 25 è un grande risultato, considerando che la Ue è composta da 27 stati membri", ha commentato soddisfatto il presidente Ue Herman van Rompuy. Soddisfatto anche il presidente della Bce Mario Draghi: "Il fiscal compact è un primo passo verso l'Unione fiscale", ha commentato.

Un vertice "fruttuoso, che ha concluso una pagina importante della storia europea con il trattato sul fiscal compact, con l'accordo di 25 stati membri che sara' firmato in marzo. Si e' anche aperta una pagina importante su crescita e occupazione. Da parte italiana siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti su entrambi i fronti", ha detto Mario Monti al termine del Consiglio Ue di Bruxelles. Sul tema dell'aggravamento e dell'appesantimento del criterio del debito in rapporto al Pil, il Consiglio Ue che si e' concluso a Bruxelles ha accolto cio' che "il Parlamento e il governo italiano auspicavano, cioe' il pieno riconoscimento degli impegni che tutti hanno sottoscritto: non ci sono ulteriori appesantimenti o aggravi" ha detto il premier

"Siamo confortati dall' andamento dei mercati e dai giudizi sulla politica economica dell'Italia formulati dappertutto: non guardiamo al corroboramento dei fondi 'Salva Stati' come chi pensa di avere bisogno del denaro di questi fondi. Ci sentiamo piu' co-protagonisti di una storia di governance che come possibili quasi forzati destinatari di queste risorse" ha sottolineato il presidente del Consiglio.
"Piu' che mai nei dibattiti europei le misure strutturali che abbiamo preso sono viste come il vero sblocco dello sviluppo: la riforma delle pensioni, che molti qui si chiedono come si stata assorbita per decreto, o le liberalizzazioni che l'Italia sta rumorosamente affrontando e, state tranquilli, alla fine accettando, sono cose che vanno nel senso della crescita" ha sottolineato Monti.
La proposta tedesca di mettere il governo greco sotto tutela Ue e' "fantasiosa e sgradevole" secondo il presidente del Consiglio.
Il decreto 'Salva Italia' ridurra' il reddito delle famiglie italiane, "sicuramente molto meno di come sarebbe stato dall'inerzia dell'Italia sui trend che aveva" ha assicurato Monti rispondendo ad una domanda sui rilievi di Moody's. "Non escludo che lo riduca - ha aggiunto - ma ha evitato all'Italia di andare a sbattere contro il muro verso cui stava andando a sbattere".
Non c'e' correlazione "fra le importanti prescrizioni che i capi di Stato e di governo Ue hanno deciso di darsi" in tema di occupazione e l'articolo 18: ha detto, rispondendo a una domanda in conferenza stampa, il premier. "Vedo che l'articolo 18 non si ferma ai confini nazionali ma ci segue", ha osservato sorridendo. 

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