TORINO - Carriole con le "macerie" del cantiere della Maddalena, filo spinato, pezzi di reti metalliche e di legno, bossoli di lacrimogeni, aprono il corteo No Tav partito da piazza Carlo Felice a Torino, e diretto in piazza Castello. Alla manifestazione partecipa anche la Fiom Torino con il segretario provinciale, Federico Bellono, che sottolinea: "In questo momento è importante ribadire il carattere popolare e democratico del movimento".
Dietro le carriole si vede uno striscione con la scritta "No Tav una garanzia per il futuro". Alla manifestazione stanno partecipando alcune centinaia di persone, che stanno sfilando sotto la pioggia scandendo slogan contro il Procuratore della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli, e contro gli arresti fatit dalla polizia nei giorni scorsi sulla vicenda.
Alcuni fumogeni sono stati accesi davanti alla sede della Regione Piemonte, protetta da un imponente schieramento di forze dell'ordine, mentre molti partecipanti al corteo, dopo aver rovesciato le macerie contenute nelle carriole davanti a un improvvisato cantiere, si sono diretti verso via Po. Inoltre, alcuni ragazzi con cappucci e sciarpe nere hanno lanciato dei barattoli di vernice e uova contro le serrande abbassate della libreria de La Stampa, sede storica del quotidiano torinese. Il gruppo ha urlato slogan contro giornalisti e forze dell'ordine prima di tornare a sfilare verso piazza Castello.
"Nonostante la pioggia, ancora una volta siamo tantissimi", ha detto lo speaker del corteo pochi minuti dopo la partenza. "Lo diciamo al Procuratore antimafia - ha continuato parlando dietro uno striscione con la scritta 'Il No Tav non s'arresta' - si è schierato dalla parte dei mafiosi e ha incarcerato 32 di noi", riferendo un numero di persone sbagliato: dall'inchiesta ne risultano 26. "Li vogliamo liberi, liberi tutti, liberi subito", ha continuato lo speaker.
Alcuni fumogeni sono stati accesi davanti alla sede della Regione Piemonte, protetta da un imponente schieramento di forze dell'ordine, mentre molti partecipanti al corteo, dopo aver rovesciato le macerie contenute nelle carriole davanti a un improvvisato cantiere, si sono diretti verso via Po. Inoltre, alcuni ragazzi con cappucci e sciarpe nere hanno lanciato dei barattoli di vernice e uova contro le serrande abbassate della libreria de La Stampa, sede storica del quotidiano torinese. Il gruppo ha urlato slogan contro giornalisti e forze dell'ordine prima di tornare a sfilare verso piazza Castello.
"Nonostante la pioggia, ancora una volta siamo tantissimi", ha detto lo speaker del corteo pochi minuti dopo la partenza. "Lo diciamo al Procuratore antimafia - ha continuato parlando dietro uno striscione con la scritta 'Il No Tav non s'arresta' - si è schierato dalla parte dei mafiosi e ha incarcerato 32 di noi", riferendo un numero di persone sbagliato: dall'inchiesta ne risultano 26. "Li vogliamo liberi, liberi tutti, liberi subito", ha continuato lo speaker.
Nessun commento:
Posta un commento