MILANO - Lele Mora, detenuto da più di sei mesi ad Opera (Milano), deve rimanere in carcere. A deciderlo i giudici del Tribunale del riesame di Milano. L'agente dello spettacolo, che ha patteggiato 4 anni e tre mesi per bancarotta, e' in carcere dal giugno scorso. Molto dimagrito, il 31 dicembre scorso ha tentato il suicidio.
Per la difesa restano due le possibilita' per una riduzione della misura: attendere la perizia disposta d'ufficio dal gip e presentare eventuale ricorso in Cassazione.
''Non ce la faccio più'''. Sono state queste le parole di Lele Mora avvertito dai suoi legali che il Riesame ha rigettato l'istanza di domiciliari. Appresa la decisione, l'avvocato Luca Giuliante lo ha raggiunto nel carcere di Opera. Per quanto Mora se l'aspettasse, la notizia arrivata 15 giorni dopo l'udienza del 21 dicembre, lo ha prostrato. ''Mi stupisce che a questo punto non si sia presa in considerazione la sproporzione tra la misura e le esigenze cautelari'', ha aggiunto l'avvocato.
Per la difesa restano due le possibilita' per una riduzione della misura: attendere la perizia disposta d'ufficio dal gip e presentare eventuale ricorso in Cassazione.
''Non ce la faccio più'''. Sono state queste le parole di Lele Mora avvertito dai suoi legali che il Riesame ha rigettato l'istanza di domiciliari. Appresa la decisione, l'avvocato Luca Giuliante lo ha raggiunto nel carcere di Opera. Per quanto Mora se l'aspettasse, la notizia arrivata 15 giorni dopo l'udienza del 21 dicembre, lo ha prostrato. ''Mi stupisce che a questo punto non si sia presa in considerazione la sproporzione tra la misura e le esigenze cautelari'', ha aggiunto l'avvocato.
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