venerdì 18 novembre 2011

Bancarotta San Raffaele: don Verzè acquistò un aereo da 20 milioni "perché non voleva fare la fila al ceck in"



Un aereo Bombardier Challenger 604, come quello acquistato dal San Raffaele
MILANO - Nuovi dettagli dalle indagini sulla bancarotta da un miliardo e mezzo del San Raffaele. Secondo quanto riferito da una testimone ai magistrati, don Verzè avrebbe "acquistato un aereo da 20 milioni di euro perché, vista l'età, non accettava facilmente i normali check in quando viaggiava". Il velivolo in questione sarebbe il Challanger 604, uno degli aerei privati di lusso comprato dalla fondazione.
Stando a quanto emerge dalle carte, il 17 agosto i pm titolari dell'inchiesta sul dissesto del San Raffaele sentono come teste Alessia Zacchia, dirigente amministrativo della struttura sanitaria. Alla domanda da chi fosse dipesa la decisione dell'acquisto del jet privato e se le fosse sembrata comprensibile la spesa di 20 milioni di euro per un aereo, la donna risponde: "La decisione è stata di Verzé e Cal, certamente. Convengo che si è trattata di un'operazione sopra le righe".

"Non so dire quanto venga sfruttato l'aereo - racconta inoltre la teste - so che viaggia su Roma, Olbia e in Brasile. Nessuno ci ha mai chiesto di calcolare comparativamente la convenienza di fruire di normali servizi di linea. Posso dire che don Verzé, vista l'età, non accetta facilmente dei normali check-in quando viaggia in aereo. Convengo che non è esattamente una motivazione seria per fare una spesa così enorme".

I Pm nelle carte parlano di un'annotazione degli investigatori datata 24 ottobre nella quale "viene analizzato quanto la Fondazione ha speso per l'operazione Assion, circa 20 milioni di euro". I Pm inoltre ricostruiscono come dietro la società Assion che ha acquistato "un aereo Bombardier modello Challenger 604" ci sia la Norconsulting, società riconducibile all'uomo d'affari Piero Daccò.

I Pm poi parlano, sempre negli atti dell'inchiesta, di "un ulteriore episodio dissipatorio che riguarda il versamento di due milioni di euro da Assion alla Eurowordwide perché questa ricercasse sul mercato un ulteriore aereo" che "mai fu cercato e tantomeno fu trovato". Quest'ultimo è un episodio di dissipazione nella bancarotta contestata a Daccò.

I costruttori Pierino e Gianluca Zammarchi, indagati per concorso in bancarotta nell'inchiesta Milanese sul San Raffaele, "ottenevano sempre quanto da loro richiesto", ossia "che gli venissero riconosciuti dei maggiori importi". Lo ha riferito ai pm la segretaria di Mario Cal, l'ex vicepresidente della Fondazione, morto suicida,e la testimonianza è agli atti dell'inchiesta assieme ad un'altra resa da una impiegata, che ha riferito che Pierino Zammarchi "si comportava nei nostri uffici come se fossa a casa sua". 

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