lunedì 1 agosto 2011

Si allontana il rischio default, gli Usa trovano l'accordo sul debito. Ma ora ci vogliono i voti di Camera e Senato

WASHINGTON - NEW YORK - Gli Stati Uniti evitano il default. La Casa Bianca e i leader del Congresso raggiungono in extremis nella notte un accordo sull'aumento del tetto del debito. Una soluzione che non è quella che il presidente Barack Obama voleva, ma che "mette fine alla crisi che Washington ha imposto all'America" ed "evita di ritrovarci in una crisi simile fra 6, 8 o 12 mesi". 
Il presidente annuncia l'accordo 10 minuti prima dell'apertura della borsa di Tokyo, per rassicurare i mercati dopo un fine settimana convulso. E, ammette Obama, "non è ancora fatta". "Mancano voti importanti", quello della Camera e quello del Senato, e non sarà facile. Il Congresso voterà probabilmente in giornata sull'accordo. Il leader dei democratici alla Camera, Nancy Pelosi, si è riservata di decidere se appoggiarlo o meno dopo averlo esaminato. Il leader dei democratici in Senato, Harry Reid, avrà bisogno di voti repubblicani per l'approvazione. "I leader dei partiti, di tutte e due le camere, hanno raggiunto un accordo che ridurrà il deficit ed eviterà il default, che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia - afferma Obama -. La prima parte dell'accordo taglierà le spese di 1.000 miliardi di dollari in dieci anni. Il risultato sarà il livello più basso di spesa nazionale da quando Dwight Eisenhower era presidente, ma a un livello che ci consentirà ancora di fare investimenti per creare occupazione in settori come l'istruzione e la ricerca. I tagli non avverranno velocemente, per non pesare sulla fragile economia". 

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