ROMA - Matteo Renzi torna a fare il sindaco di Firenze e Pierluigi Bersani lavora al "governo del cambiamento" dopo il ballottaggio delle primarie del centrosinistra che ha visto il leader Pd battere lo sfidante con oltre il 60% di preferenze. "E' stata una splendida pagina di democrazia, una bellissima avventura", ha detto il segretario arrivando alla sede del Pd. "La prossima avventura e' il governo, ma il governo del cambiamento - ha sottolineato - ci si mette dunque a lavorare per allestire il profilo di cambiamento".
Renzi, arrivando di buon mattino in Comune, non nasconde l'amarezza, dicendosi "dispiaciuto", ma sottolineando che "il risultato politico c'e'" e che "straperdere al ballottaggio era largamente prevedibile". Tanto che "una settimana prima del primo turno", spiega, si era accorto che la distanza dal segretario del partito era divenuta ormai incolmabile. Il dispiacere deriva, semmai dai sondaggi che a meta' ottobre "erano ottimi". Partita finita, comunque, "sono in modalita' off", dice congedando i giornalisti.
Per non disperdere il 'tesoretto' di consensi che si e' aggregato attorno a Renzi, i comitati che lo hanno sostenuto non chiuderanno. Parola di Roberto Reggi, coordinatore delle primarie per il sindaco di Firenze: "I comitati Renzi sicuramente resteranno aperti. Siamo riusciti a coinvolgere piu' di un milione di persone, non si può disperdere tutta questa gente che non era più interessata alla politica e che e' ritornata con grande passione. Per consolidare questa rete dobbiamo fare in modo che questo progetto che abbiamo proposto trovi spazio nel progetto di governo, altrimenti - osserva - ci sarebbe ancora più disaffezione e questo non conviene a nessuno. Il segretario lo sa bene". Parole a cui risponde indirettamente Stefano Fassina, responsabile economico del Pd e bersaniano di ferro: "Il programma di governo rimane in capo a chi ha vinto le primarie, e le ha vinte in modo netto. Ovviamente si terrà conto di un risultato importante avuto da Renzi che però, mi pare, si sia molto qualificato sul terreno del rinnovamento, più che dei contenuti programmatici"
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