VENEZIA - La pensione dove soggiorna Monti |
ROMA - Una grande delusione, prenderà pochi voti'. Berlusconi parla così di Mario Monti il giorno dopo l'annuncio dell'ingresso in politica alla testa delle liste centriste. Il Cavaliere, che torna a Milano in treno da Roma con la fidanzata Francesca Pascale, annuncia che, se vincerà le elezioni, proporrà una commissione d'inchiesta sugli atti del governo dei tecnici e sul complotto di cui sarebbe stato vittima al momento delle sue dimissioni. Monti, intanto, è a Venezia con la famiglia per qualche giorno di vacanza in una pensione a tre stelle. 'Se tutti lavoriamo uniti, la situazione dell'Italia migliorerà', dice. Monti ha pranzato all'Hostaria Da Franz a Castello, sestiere popoloso e popolare di Venezia, che offre un menu degustazione 'Laguna', il piccolo costa 35 euro, quello più ricco 65 euro a persona.
Il premier alloggia alla Pensione Villa Maravegie (delle meraviglie) che ha 27 camere tra cui una suite, all'interno contiene pezzi artistici di valore: le due colonne nella sala colazione appartenute alla loggetta del campanile di San Marco andate all'asta dopo il crollo campanile a inizio Novecento.
Il premier alloggia alla Pensione Villa Maravegie (delle meraviglie) che ha 27 camere tra cui una suite, all'interno contiene pezzi artistici di valore: le due colonne nella sala colazione appartenute alla loggetta del campanile di San Marco andate all'asta dopo il crollo campanile a inizio Novecento.
Pensando a Mario Monti "mi viene in mente quel fumetto in cui c'é il mago cattivo Gargamella, che vuole prendere i puffi e trasformarli in oro: noi siamo i puffi, lui Gargamella che ha anche un'altra caratteristica, è sfigato" perché non li cattura mai. In questi termini il segretario della Lega Roberto Maroni ha parlato del presidente del Consiglio e del suo impegno in politica, alla 'Berghem Frecc'. Maroni ha detto che "chi è con Monti non potrà essere alleato della Lega". Il leader della Lega ha crticato di nuovo Monti: "Monti + Casini + Fini = il 'nuovo' che puzza di stravecchio. “Prima il Nord", ha scritto su Twitter.
Antonio Ingroia scioglie la riserva. Si candida a premier alla testa della lista arancione per la 'rivoluzione civile' con il suo nome nel simbolo e al fianco di Di Pietro e del sindaco di Napoli De Magistris. 'Conquisteremo Palazzo Chigi e avremo milioni di consensi - dice in una conferenza stampa - perché vogliamo fare una rivoluzione pacifica dei cittadini'. Bersani, aggiunge, 'ha smarrito la strada della lotta alla mafia' e 'ha sbagliato' a candidare l'ex capo della Dna Piero Grasso che 'voleva dare un premio a Berlusconi'.
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