Il ritorno a casa di Andrea Calevo |
LERICI - È stato liberato questa mattina l’imprenditore spezzino Andrea Calevo, 31 anni, cheera stato rapito nella notte del 16 dicembre dalla sua villa sulle alture di Lerici. A liberare il giovane sono stati, in una operazione congiunta, polizia e carabinieri. L’ostaggio era prigioniero a Sarzana(La Spezia) in uno scantinato senza finestre, nell’abitazione di uno dei sospettati. Le sue prime parole sono state: «Grazie» agli uomini del Ros che lo hanno liberato e si è messo a piangere. Tre persone sono state fermate, uno di questi, già pregiudicato, avrebbe coinvolto il giovane nipote. La loro posizione è al vaglio degli inquirenti.
«L’operazione per la liberazione di Andrea Calevo è stata decisa ieri sera, quando abbiamo avuto la ragionevole certezza che il quadro informativo era completo»: lo ha detto il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce. «Il nostro obiettivo principale non era l’arresto dei sequestratori ma la liberazione del sequestrato».
Il procuratore Di Lecce riferisce e conferma che Andrea Calevo è stato rapito da un nonno, Pierluigi Destri, di 70 anni e da suo nipote Davide Bandoni, 20 anni, di Sarzana. Il sequestro è stato portato a termine con la complicità «certa» di un albanese Vila Fabjion, di 20 anni, operaio nel settore dell’edilizia. Calevo è sempre stato rinchiuso nello scantinato della villetta di Destri, alla periferia di Sarzana. Gli inquirenti hanno precisato che il giovane è stato trovato in catene, ma che era comunque riuscito a trovare il sistema di liberarsene, per poi rimettersele quando arrivavano i sequestratori.
Per la liberazione di Andrea Calevo «non è stato pagato alcun riscatto» ha confermato Di Lecce, che ha voluto pubblicamente ringraziare l’operato di tutte le forze dell’ordine intervenute sul caso. Con una lettera inviata il 24 dicembre e indirizzata alla madre di Andrea Calevo, i sequestratori dell’imprenditore avevano chiesto un riscatto di otto milioni di euro. Dalle prime informazioni ottenute in ambiente inquirente il riscatto non è stato pagato.Inoltre, hanno riferito i responsabili delle indagini, il capo della banda è Pierluigi Destri. I rapitori si sono messi in contatto per la prima volta con la famiglia il 17 dicembre, il giorno dopo il sequestro, telefonando da una cabina telefonica di Pisa.
Calevo è stato trovato in catene. Per nascondere alla vista lo scantinato in cui Andrea era stato portato, i sequestratori avevano piazzato alcuni mobili davanti alla porta d’ingresso del sottoscala. Ma quando il giovane imprenditore, ha udito passi provenire dall’esterno ha cominciato a fare rumore, a battere colpi sul pavimento, e ha permesso così alle forze dell’ordine di individuare subito il suo nascondiglio.
Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri è profondamente soddisfatta "per il lavoro svolto dagli investigatori che ha riportato a casa sano e salvo il giovane imprenditore Andrea Calevo". "Si tratta - dice all'ANSA il ministro - del risultato dell'altissima professionalità messa in campo congiuntamente da polizia e carabinieri. Il valore aggiunto dell'operazione sta proprio nella collaborazione delle due forze dell'ordine".
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