lunedì 24 dicembre 2012

I punti dell’agenda Monti: “impegnarsi” per ridurre le tasse, colpendo i grandi patrimoni e i consumi


ROMA - Non appena le condizioni generali lo consentiranno" occorre impegnarsi "a ridurre il prelievo fiscale complessivo" dando precedenza a lavoro e impresa, anche per mezzo del trasferimento del carico corrispondente "su grandi patrimoni e sui consumi" salvaguardando le fasce deboli e il ceto medio. Lo prevede l'Agenda Monti diffusa on line ieri notte. il premier l'ha pubblicata su un sito creato per l'occasione, www.agenda-Monti.it.
Il primo atto del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale, così da restituire ai cittadini la scelta effettiva dei governi e dei componenti delle Camere" - si legge anche nell'agenda che prevede anche la  "drastica riduzione dei contributi pubblici anche indiretti ai partiti e ai gruppi parlamentari e dei rimborsi elettorali" con più "trasparenza" nei bilanci e una perfetta tracciabilità dei finanziamenti privati" che dovranno avere una "soglia massima".
Ecco i punti principali:
- EUROPA: E' il punto numero uno dell'agenda. Monti sostiene che bisogna costruire "un 'Europa piu' integrata e solidale, contro ogni populismo". Per il premier l'Italia "deve battersi per un'Europa più comunitaria e intergovernativa, più unita e non a più velocità ". Ma per contare di più in Europa "non serve battere i pugni sul tavolo". Bisogna guadagnarsi la credibilità; solo così l'Italia può chiedere all'Europa "politiche più orientate alla crescita".

- CRESCITA: Il conseguimento della crescita non può essere realizzato ricorrendo al debito pubblico. Il primo atto, al contrario, è avere "finanze sane". Questo significa: attuare il pareggio di bilancio dal 2013 e ridurre lo stock del debito pubblico di un ventesimo all'anno a partire dal 2015.  

TASSE: La riduzione del debito consente di agire sulla leva fiscale. Per Monti, se si mantiene la rotta, "ridurre le tasse é possibile". Si comincerà con la riduzione del carico fiscale su lavoro e impresa. Per farlo si potrà intervenire sui grandi patrimoni e sui consumi di lusso.

- LIBERALIZZAZIONI: Monti propone di continuare su quella strada e di "intensificare l'apertura dei mercati". Parallelamente va resa più efficiente la pubblica amministrazione. La spesa pubblica deve essere riqualificata, la spending review deve diventare un metodo permanente.  

- IMPRESA: L'agenda prevede il decentramento contrattuale, la riduzione del costo dell'energia, la facilitazione dell'accesso al credito per le imprese. Bisogna puntare a portare il livello degli investimenti stranieri in Italia al livello della media europea.
LAVORO: dopo la riforma Fornero e quella sul mercato del lavoro "non si può fare marcia indietro". Monti propone di semplificare ulteriormente la normativa, di spostare la contrattazione collettiva a livello aziendale, di varare un piano per l'occupazione giovanile , con incentivi per chi assume gli under 30.

- LOTTA ALLA POVERTA': Monti pensa a un reddito di sostentamento minimo, subordinato alla frequenza di corsi di formazione e inserimento professionale.

- L. ELETTORALE: secondo Monti il "primo atto" del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti.

- CASTA: Con lo slogan "meno casta meno costi" Monti propone una drastica riduzione dei contributi pubblici ai partiti e ai gruppi parlamentari, con l'obbligo di bilanci trasparenti e un tetto ai finanziamenti privati.
- EVASIONE E CORRUZIONE "Tolleranza zero per corruzione, evasione e attività sommerse". Monti prevede una stretta sul falso in bilancio e sulla legge anti-corruzione. Va rivista la disciplina sulle prescrizioni per colpire più efficacemente i reati.

- CONFLITTO INTERESSI: Monti auspica l'adozione di una più robusta disciplina di prevenzione dei conflitti di interesse.

- INCANDIDABILITA': Il provvedimento appena approvato è un segnale importante ma bisogna "andare oltre" e prevedere norme ancora più stringenti

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