Homs, città fantasma |
DAMASCO - Centinaia di civili sarebbero stati uccisi nell'offensiva delle forze governative siriane contro la città di Homs che ha portato alla riconquista del quartiere di Deir Baalbeth. Gli oppositori denunciano la morte di duecento persone, inclusi numerosi bambini, solo a Homs e di 400 in tutta la Siria. I residenti del quartiere di Deir Baalbeh sono stati costretti a uscire dalle loro case e concentrati in un impianto petrolchimico dove sono stati giustiziati sommariamente, afferma il gruppo dei comitati di coordinamento locale. Fra le vittime, numerose donne e bambini.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, ha riferito che la violenza si è scatenata in tutta la Siria, anche nei sobborghi della capitale Damasco che hanno visto scontri persistenti nelle ultime settimane mentre il governo tenta di cancellare la presenza dei ribelli. Il SOHR ha detto anche di non essere stato in grado di arrivare fino a Deir Baalbeh per documentare la situazione.
L'ultima violenza arriva dopo che l'inviato delle Nazioni Unite per la pace Lakhdar Brahimi aveva parlato di "inferno" per la Siria, se non si troverà una soluzione politica negoziata alla crisi. Brahimi, parlando dopo l'incontro con il ministro degli Esteri russo, ha detto che il conflitto era diventato più militarizzato e settario con il rischio di portare il caos nella regione, in Libano e Giordania invasi dai profughi. Brahimi è arrivato oggi al Cairo per colloqui con il presidente egiziano Mohamed Morsi.
Gruppi di opposizione dicono più di 44.000 persone sono state uccise da quando le proteste contro il governo siriano hanno avuto inizio nel marzo 2011. All'inizio di questo mese l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite ha detto che più di mezzo milione di siriani sono fuggiti nei paesi vicini.
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