giovedì 19 gennaio 2012

Riprese all'alba le ricerche sulla Concordia. Il mistero della donna sulla plancia





ISOLA DEL GIGLIO - Al termine di un vertice che si è svolto all'alba tra le varie unità impegnate su questo fronte, si è valutato che ci fossero nuovamente le condizioni di sicurezza per ricominciare a cercare. Riprendono dunque a volare gli elicotteri che calano i soccorritori dei vigili del fuoco e i sommozzatori e i palombari della marina militare. 
Proprio questi ultimi, spiega il tenente di vascello, Alessandro Busonero, "questa mattina apriranno tre nuovi varchi a 18 metri di profondità sul ponte quattro in corrispondenza del corridoio di destra, cioè quello immerso, il corridoio che conduceva i passeggeri alle zone di abbandono nave". Quanto alle condizioni meteo, si temono il vento e le correnti che dovrebbero rafforzarsi dal pomeriggio.
Sono due gli indagati per il naufragio della Concordia: il comandante della nave, Francesco Schettino, attualmente ai domiciliari, e il primo ufficiale. Lo ha detto il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, ribadendo il suo dissenso sulla decisione del Gip di scarcerare Schettino. "Una decisione che non mi piace e che non capisco" e verso la quale la procura presenterà ricorso al tribunale del Riesame. "Molto ci potrà dire - ha aggiunto Verusio - l'esame della scatola nera i cui dati potranno essere estratti solo in sede di incidente probatorio". Dai dati, ha proseguito Verusio, "si potrà sapere chi era in plancia di comando, 'chi ha parlato con chi' , quali direttive sono state impartite...".
Dall'ordinanza del Gip di Grosseto, emerge un profilo di Schettino: quello di un comandante inesistente, inerte, caduto dalla tracotanza di una "manovra sconsiderata" all'inerzia, rifugiato nel buio di uno scoglio che guarda la nave affondare, incapace anche solo di muoversi. E tra Valeria Montesarchio, che ha disposto gli arresti domiciliari per il capitano, e la procura di Grosseto è lite. Per i pm, il comandante della Concordia può fuggire o mettersi in contatto con altri della catena di comando della nave. Secondo l'accusa, inoltre, Schettino abbandonò sulla crociera "circa 300 passeggeri, incapaci di provvedere per se stessi". Nell'ordinanza,  il Gip sostiene che Schettino abbandonò l abbia detto di essere stato obbligato a scendere dalla nave mentre altri ufficiali erano rimasti a dirigere i soccorsi. Per il Gip inoltre, Schettino "per imperizia e negligenza sottovalutava la portata del danno e ometteva di avvisare per tempo le autorità costiere dell'incidente". Per il Gip non c'è pericolo di fuga né di inquinamento prove. "Secondo le testimonianze raccolte - si legge nell'ordinanza - il comandante della Costa Concordia non era 'lucido' e non aveva intenzione di asportare il Voyage Data Recorder della nave". Ieri sera,u Rai Tre e durante Chi l’ha Visto, Marco Monda, sopravvissuto al naufragio, ha raccontato: «Eravamo con mia moglie al ristorante esclusivo, all’ultimo piano della nave, erano le 21.15 e ho visto il comandante arrivare in compagnia, abbracciato con due ragazze, una bionda e una con i capelli scuri. Mostrava alle due ragazze la vetrata del ristorante, la vetrata da cui si vedeva l’isola del Giglio. Poi il panico: la nave si è inclinata, la luce è andata via... Sono scappati tutti... Non c’era più un ufficiale, nessuno che ci dicesse cosa fare. Eravamo abbandonati a noi stessi: persone anziane, bambini, persone down. C’era una bambina con una signora spagnola che chiedeva aiuto, non so dove sia finita. Nessuno ci ha detto cosa fare, ci guidavano gli animatori... E i camerieri peruviani».
I sommozzatori dei carabinieri cercheranno di entrare nella cabina del comandante Francesco Schettino per recuperare la cassaforte dove potrebbero essere custoditi documenti utili all'inchiesta della procura di Grosseto. La cabina si trova a prua della nave, sulla murata di dritta e dunque nella parte sommersa della nave. Una volta individuata, i carabinieri dovranno prelevare la cassaforte ma anche ogni altro eventuale documento o materiale all'interno della cabina, che potrebbe contribuire a ricostruire ancor più dettagliatamente cosa avvenne venerdì sera. Ai militari dell'Arma, inoltre, i magistrati hanno affidato anche un altro compito: quello di entrare nella sala comando per recuperare gli hard disk e i supporti informatici di bordo, che con la scatola nera hanno registrato ogni passaggio di quella notte. Ad occuparsi di questo secondo aspetto dell'inchiesta, saranno gli uomini del Gis. Stamattina intanto i sommozzatori dell'Arma hanno effettuato una serie di immersioni nella zona de 'Le Scole', il gruppo di isolotti a 150 metri dalla costa sui quali la Concordia è andata a sbattere, per effettuare una serie di rilievi fotografici e video. Anche in questo caso, foto e filmati serviranno per verificare la rotta tenuta dalla nave e stabilire con esattezza il punto preciso dell'impatto con gli scogli.

La miusteriosa bionda a tavola  (foto Il secolo XIX)

Il mistero della "bionda" Una cena raffinata, a base di cibo di qualità e buon vino rosso: a tavola il comandante Schettino, intento a intrattenere una donna e un ufficiale della Costa Concordia. Ci sarebbe quindi una donna che avrebbe cenato con Schettino pochi minuti prima del naufragio e che sarebbe poi salita con lui sulla plancia della nave: bionda, è stata fotografata da alcuni passeggeri, sarebbe moldava, si chiamerebbe Domnika Cemortan e satrebbe una dipendente CostaLa giovane era in vacanza sulla Concordia, era il suo regalo di compleanno. La Cermotan è di origini moldave, ha il passaporto rumeno e vive a Bucarest. La Procura sta cercando la donna moldava, considerata testimone importante, poiché dalla posizione in cui era dovrebbe aver visto che cosa faceva il comandante quando ha portato la Concordia sugli scogli dell'isola del Giglio. a donna non figura nell'elenco dei passeggeri, sarebbe quindi una semi-clandestina. Sarebbe salita a bordo a Civitavecchia. Lo avrebbe ammesso lo stesso comandante Schettino durante l'interrogatorio.
La donna inytervistata in Romania
In una intervista rilasciata a una tv del suo Paese la donna si presenta come membro dell'equipaggio e dice di aver salvato molte persone e difende l'operato del comandante Francesco Schettino. Non è chiaro e non ci sono al momento conferme ufficiali se la donna sia effettivamente nel ruolo equipaggio della Concordia e se il suo nome compaia nella lista ufficiale delle persone imbarcate sulla nave e dove si sia imbarcata. Non ci sono conferme su voci di un suo possibile imbarco a Civitavecchia.


I risarcimenti La Carnival, il colosso statunitense che controlla Costa Crociere, si e' impegnata a fornire assistenza a ogni passeggero e membro dell'equipaggio coinvolto nel naufragio della Concordia. "Vi do la mia personale assicurazione che ci prenderemo cura di ognuno dei nostri ospiti, membri dell'equipaggio e loro familiari coinvolti in questo tragico evento", ha dichiarato in un comunicato l'amministratore delegato, Micky Arison.
Intanto, primi contatti tra la compagnia e i passeggeri della Concordia per determinare gli
indennizzi relativi ai disagi sostenuti a causa del naufragio della scorsa settimana. Costa Crociere riferisce che li sta contattando, così come le associazioni dei consumatori

Nessun commento: