| NEWPORT (Galles) - L'incontro tra (da sinistra) Hollande, Poroshenko, Obama, Cameron, Merkel e Renzi | 
NEWPORT (Galles) - In Ucraina si è aperto uno spiraglio di pace proprio in coincidenza con l'avvio del vertice Nato a Newport, in Galles, che vuole inviare un duro monito a Mosca, anche attraverso nuove sanzioni. E' stato il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ad annunciare dal Celtic Manor Resort teatro del summit che domani mattina a Minsk dovrebbe firmare una "roadmap" per la pace che prevede un cessate il fuoco a partire dalle 14 (le 13 in Italia). Poco dopo i ribelli filo-russi hanno fatto sapere che anche loro sono pronti a sottoscrivere e a rispettare l'intesa.
E' uno sviluppo che fa ben sperare, nonostante da Mariupol, uno degli ultimi bastioni dell'esercito nell'est, arrivassero notizie di sporadici combattimenti. Il Cremlino ha parlato di "una luce in fondo al tunnel" che fa seguito al piano di pace in 7 punti proposto da Vladimir Putin.
Poroshenko ha anche riferito che la Nato si è detta pronta a sostenere i suoi membri che intendano fornire assistenza militare all'Ucraina. Del resto la Casa Bianca ha riferito che nella riunione tra Barack Obama, Matteo Renzi, Angela Merkel, Francois Hollande e David Cameron e Poroshenko è emersa la volontà di imporre nuove sanzioni a Mosca per la presenza di truppe russe in Ucraina. Da quanto trapela, gli europei vorrebbero però prima vedere se si arriverà al cessate il fuoco mentre gli Usa sarebbero per un'iniziativa immediata.
A Newport sono riuniti una sessantina di capi di Stato e di governo per un summit cruciale che ha sullo sfondo anche l'offensiva militare jihadista in Iraq e Siria.
Sull'Ucraina, Renzi ha chiesto un cessate il fuoco duraturo e ha invitato Putin a dimostrare la propria volontà e il proprio impegno per la pace con i fatti e non con le parole.
  Poi ha sottolineato che la Nato può avere un ruolo per risolvere la crisi, ma occorre evitare che sia percepita come un ulteriore elemento di tensione. Il presidente francese Hollande ha fatto sapere che la fornitura della portaelicotteri classe Mistral a Mosca "non e' stata revocata" ma èlegata a una tregua e all'avvio di un processo politico in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che un'eventuale apertura Nato sulla richiesta di ingresso di Kiev rischierebbe di "far deragliare" gli sforzi per la pace.
Al tavolo di Newport si parla anche dell'offensiva militare jihadista. Il segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, ha affermato che la comunità internazionale ha "l'obbligo di fermare" gli jihadisti dello Stato Islamico (Is) e che gli alleati valuterebbero "seriamente" una richiesta di aiuto dall'Iraq.
 
 
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