mercoledì 17 settembre 2014

MILANO, lettera del ragazzo omicida-suicida dal settimo piano: un odio così forte da sacrificare anche la mia vita

Piero Di Paola e Alessandra Pelizzi
MILANO - L'omicidio-suicidio di Piero Maxymilian Di Paola, il 20enne che martedì si è buttato dal settimo piano di un palazzo a Milano, spingendo giù con sé anche la ex fidanzata, la 19enne Alessandra Pelizzi, è stato il frutto di un piano premeditato. E' quanto rivela una lettera lasciata dal giovane ai genitori. "Voglio che provi terrore prima di dire addio a tutto", si legge infatti nelle tre pagine scritte dal 20enne il giorno prima della tragedia.
"Scrivo queste parole non per essere ricordato, soprattutto perché dopo questa sera i ricordi sarebbero tutti negativi credo...". Inizia così la lettera scritta da Piero e lasciata ai suoi cari. 
Il movente della tragedia si trova nella terza pagina, dopo i saluti alla sorella, alla nonna, al padre e alla madre: a scatenare l'odio del 20enne il dolore per essere stato lasciato. "Un odio così forte da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all'altro la vera tristezza", scrive Piero e immaginando che tutto sia già avvenuto spiega: "Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro". "Se la rincontrassi dall'altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato". 

"Lascio un piccolo consiglio finale, si lo so che fa impressione, ma pensò sara utile sia alle future vittime che ai forse futuri carnefici, dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo, perderanno l'anima". 

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