mercoledì 28 dicembre 2011

Un padre travolto dalla bolla immobiliare è l’assassino-suicida dei suoi sei parenti (tra i quali la moglie e due figli adolescenti) di Grapevine in Texas




DALLAS (Texas) -  Un padre al centro di problemi coniugali e finanziari è l'uomo armato sospettato  del massacro di Natale a Grapevine, Texas, con sette morti, lui compreso, trovati nell’appartamento della moglie uccisi a colpi di pistola. Era l’occasione della festa natalizia e l’assassino aveva indossato gli abiti di Babbo Natale.
Amici e vicini hanno individuato lo sparatore come Aziz "Bob" Yazdanpanah, un agente immobiliare iraniano-americano  che aveva vissuto per anni in una casa di lusso nel quartiere di Colleyville con la moglie e i due figli adolescenti.
Lo scorso anno, una banca gli aveva messo in vendita la casa, per la solita (negli Usa) vicenda di un mutuo non pagato: l’uomo però viveva ancora lì, forse per poco
Poi, in marzo o aprile, la coppia si era divisa. Sua moglie e i suoi figli si erano trasferiti in un appartamento a Grapevine.
La mattina del 25 dicembre Aziz, vestito - come si è detto - da Babbo Natale  ha estratto due pistole e ha ucciso sei parenti intenti ad aprire i pacchetti-regalo prima di suicidarsi .
Aziz Yazdanpanah avevano sposato Fatemah Rahmati nel 1987, secondo i documenti del tribunale. Avevano una figlia, Nargis, 19 anni, e un figlio, Ali, 15, una matricola della scuola superiore. Tutti e tre sono tra i morti.
I corpi sono stati trovati non lontano dall’albero di Natale allestito dalla famiglia, ha detto la polizia. Un sacco della spazzatura era piena di carta da imballaggio, come se avessero appena finito di scartare i regali.
"Bob amava i suoi figli. E non riesco a capire come questo sia  potuto accadere", ha detto un vicino.
 Fatemah Rahmati, ha lavorato negli ultimi quattro anni come manicure in un salone in piazza Southlake.
Ma le indagini non sono finite. Una domanda ancora senza risposta è: chi ha chiamato il 911? Il telefono aveva qsuillato, ma nessuno dall’altra parte aveva parlato. Rintracciato il numero telefonico, la polzia si era preciptata nel blocco 2500 della Hall Johnson street trovando la porta chiusa dall’interno. Dopo averla forzata, gli agenti avevano scoperto la strage,  il peggior crimine della storia di Grapevine.

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