martedì 29 novembre 2011

Pensioni di anzianità: forse il limite salirà a 43 anni.

ROMA - Potrebbe valere 20 miliardi di euro la manovra che il governo si appresta a varare per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Secondo quanto si apprende da tecnici al lavoro in questi giorni sui conti, con l'ipotesi di un calo del Pil dello 0,5% servirebbe una correzione di 20 miliardi comprensiva di 4 miliardi della delega fiscale. Tra le misure al vaglio c'è anche il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per tutto il 2012. 
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L'intervento sulle pensioni, secondo quanto si apprende da tecnici che stanno lavorando alla manovra, varrebbe 5-6 miliardi compreso il blocco della perequazione già previsto per le pensioni più alte.

Potrebbe aumentare la soglia minima dei 40 anni di contributi necessari ora per la pensione di anzianità indipendentemente dall'età anagrafica. Secondo quanto si apprende tra le ipotesi allo studio del governo c'è un innalzamento tra i 41 e i 43 anni di contributi per uscire dal lavoro a qualsiasi età.
Si stringono i tempi per l'aumento dell'età per la pensione di vecchiaia delle donne nel settore privato. Secondo quanto si apprende i tecnici del governo starebbero studiando un percorso accelerato rispetto a quello attuale (parte nel 2014 per arrivare a 65 anni nel 2026). Secondo le ipotesi allo studio l'adeguamento all'età già prevista per gli uomini e per le donne del settore pubblico (65 anni a partire dal 2012) dovrebbe partire l'anno prossimo per concludersi nel 2016 o, al massimo, nel 2020.
 

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