lunedì 28 novembre 2011

Attentato al gasdotto Egitto-Israele. Code ai seggi, gli egiziani votano


IL CAIRO - Il gasdotto che collega l'Egitto alla Giordania e a Israele è stato sabotato in una località del Sinai. Testimoni hanno riferito di una violenta esplosione udita a poche ore dalle prime libere elezioni che si terranno in Egitto dalla caduta del presidente Hosni Mubarak a febbraio. E' l'ottava volta che il gasdotto viene preso di mira. L'opinione pubblica egiziana ritiene che Israele non paghi abbastanza la fornitura di gas dal loro Paese.
Code ai seggi questa mattina a Il Cairo
L'esplosione si è verificata a ovest della città di El Arish (Sinai settentrionale). Secondo alcuni testimoni, il gasdotto sarebbe stato preso di mira da alcuni uomini mascherati: due le esplosioni, a un centinaio di metri di distanza l'una dall'altra. Nel frattempo i sabotatori si erano dati alla fuga in auto. Dopo le esplosioni si è sviluppato un vasto incendio, sebbene sembri che non vi siano state vittime. Il gasdotto era stato attaccato già tre giorni fa, il 25 novembre.

Il sabotaggio dell'impianto aumenta la tensione in un Egitto sotto pressione per l'apertura delle urne, avvenuta alle 8 del mattino ora locale, le 7 in Italia, per le prime elezioni dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak, avvenuta il 14 febbraio.
Fin dalle battute iniziali si sono formate lunghe code davanti a tutti i seggi, nelle quali spiccava la massiccia presenza femminile: nulla di paragonabile alla scarsissima affluenza nelle consultazioni del passato, che di fatto non avevano alcuna ripercussione sulla vita politica nazionale.

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