martedì 29 novembre 2011

Morta negli Usa Svetlana Stalin. Aveva detto: "Mio padre, molto crudele, mi ha rovinato la vita"



Stalin con la figlia Svetlana. In alto, Svetlana nel Wisconsin
CHICAGO - L'unica figlia del dittatore sovietico Josef Stalin è morta martedì scorso negli Stati Uniti, dove viveva in esilio dal 1967. Stando a quanto riportato dal "New York Times", Svetlana Stalina è deceduta all'età di 85 anni per un cancro al colon.

Nata il 28 febbraio 1926, Svetlana, anche nota come Lana Peters, si è spenta in Wisconsin, nel silenzio e nella miseria, dopo anni di erranza e di esilio, scrive il quotidiano. Nel corso della sua vita cambiò più volte nome, cercando di cancellare ogni legame con il padre. Dopo due matrimoni e la morte di Stalin nel 1953 aveva adottato il nome di Svetlana Alliluyeva. Nel 1967 era riuscita a fuggire in India, con il pretesto di riportare le ceneri del suo compagno indiano, da dove chiese asilo negli Stati Uniti. Nel 1970 diventò Lana Peters dopo un breve matrimonio con l'architetto William Wesley Peters, allievo di Frank Lloyd Wright.

In un'intervista pubblicata nel 2010 dal Wisconsin State Journal disse di "essere molto felice" in questa regione appartata e confidò che il padre le aveva "rovinato la vita". "Dovunque vada, qui, in Svizzera, in India, non importa dove. In Australia, su un'isola. Sarò sempre la prigioniera politica del nome di mio padre". Di Stalin disse: "Era un uomo semplice. Rozzo, molto crudele. Nulla in lui era moderato. Era molto semplice con noi. Mi voleva bene e voleva che diventassi una marxista ben educata".

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