PALERMO - "Si e' messo in moto il buon senso. La rabbia va governata. I siciliani non possono sopportare oltre il fermo del trasporto. La pressione esercitata sul governo regionale per i provvedimenti di competenza è' approdata a soluzione parziali che il presidente Lombardo, nel corso di un ulteriore incontro che si è tenuto stamattina, ha garantito di realizzare nel più breve tempo possibile. La Sicilia rimane in stato d'agitazione e aggiunge Roma come sede di protesta per rivendicare i diritti di un popolo da sempre bistrattato. Quella che ha visto migliaia di siciliani sulle strade e' gia' una pagina di storia della Sicilia". Lo afferma in una nota il presidente del Comitato Forza d'urto Mariano Ferro, che, confermando il permanere dello stato d'agitazione, annuncia lo stop del fermo del trasporto e lo spostamento della sede della protesta a Roma. Era stato il presidente della Regione Raffaele Lombardo a invitare pubblicamente, appena ieri, i padroncini e gli agricoltori a spostare la protesta a Roma. E oggi, al termine di un incontro con il governatore, il leader di Forza d'Urto, Ferro, ha dettato la nuova linea che va in questa direzione, decidendo di smobilitare.
L'obiettivo, quindi, adesso, è la capitale, teatro mercoledi' dell'incontro tra Lombardo e Monti. "Si deve tornare a uno standard di normalita' nell'Isola - dice Ferro, anima dei 'Forconi' - i siciliani sono stati al nostro fianco e hanno sopportato tanti disagi, ma non possiamo distruggere questo consenso. Andiamo a Roma e qui siamo pronti a restare a lungo: uno, due settimane, anche di piu', se necessario. Fino a quanto non otterremo quanto ci spetta".
Diverse le richieste. Il nodo reale resta il costo del gasolio che va defiscalizzato come gia' avviene del resto per i pescatori e gli agricoltori; l'abbattimento del costo del traghetto o dei pedaggi autostradali. I blocchi sono stati tolti ovunque nell'Isola, ma una parte della base dei padroncini dell'Aias, guidata da Giuseppe Richichi, resiste a alla barriera di San Gregorio della Messina-Catania e potrebbe essere sgomberata dalla polizia.
L'obiettivo, quindi, adesso, è la capitale, teatro mercoledi' dell'incontro tra Lombardo e Monti. "Si deve tornare a uno standard di normalita' nell'Isola - dice Ferro, anima dei 'Forconi' - i siciliani sono stati al nostro fianco e hanno sopportato tanti disagi, ma non possiamo distruggere questo consenso. Andiamo a Roma e qui siamo pronti a restare a lungo: uno, due settimane, anche di piu', se necessario. Fino a quanto non otterremo quanto ci spetta".
Diverse le richieste. Il nodo reale resta il costo del gasolio che va defiscalizzato come gia' avviene del resto per i pescatori e gli agricoltori; l'abbattimento del costo del traghetto o dei pedaggi autostradali. I blocchi sono stati tolti ovunque nell'Isola, ma una parte della base dei padroncini dell'Aias, guidata da Giuseppe Richichi, resiste a alla barriera di San Gregorio della Messina-Catania e potrebbe essere sgomberata dalla polizia.
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