ROMA - Slitta a domani la decisione della Corte Costituzionale sull'ammissibilità del referendum sulla legge elettorale. Lo rendono noto fonti della stessa Consulta. I giudici costituzionali, per oggi, hanno ultimato la camera di consiglio che riprenderà a partire da domattina alle ore 9.30. Dunque nella giornata di giovedì si saprà se entro giugno si voterà per abrogare la legge elettorale Porcellum, ideata dal leghista Roberto Calderoli (autore anche della definizione data della legge elettorale attualmente vigente, e cioè "una porcata").
Se il referendum passa prima il vaglio della Corte e poi, a primavera, quello delle urne, l'Italia si potrebbe trovare con un sistema elettorale misto, quello del Mattarellum (la legge scritta da Sergio Mattarella una ventina d'anni fa), che prevede un 25% dei seggi parlamentari assegnati con il criterio proporzionale. Il bipolarismo più o meno imperfetto attualmente in vigore ne uscirebbe indebolito. A meno che non si vari in tempi rapidissimi una nuova legge elettorale, che richiederebbe un'ampia convergenza parlamentare per assicurare un iter a tempo di record. Su questo tasto paiono convergere i partiti principali: Pdl e Pd in testa.
Se il referendum passa prima il vaglio della Corte e poi, a primavera, quello delle urne, l'Italia si potrebbe trovare con un sistema elettorale misto, quello del Mattarellum (la legge scritta da Sergio Mattarella una ventina d'anni fa), che prevede un 25% dei seggi parlamentari assegnati con il criterio proporzionale. Il bipolarismo più o meno imperfetto attualmente in vigore ne uscirebbe indebolito. A meno che non si vari in tempi rapidissimi una nuova legge elettorale, che richiederebbe un'ampia convergenza parlamentare per assicurare un iter a tempo di record. Su questo tasto paiono convergere i partiti principali: Pdl e Pd in testa.
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