ROMA - Quella che si apre domani sarà una settimana di proteste, scioperi e disagi che continueranno anche nelle settimane successive. Protestano tutti i professionisti toccati dal decreto sulle liberalizzazioni, dai notai agli avvocati, dai farmacisti ai tassisti, e poi i benzinai e i ferrovieri.
TAXI lunedì 23 gennaio. I tassisti hanno proclamato una giornata ufficiale di sciopero lunedì, con lo stop dalle 8 alle 22, nonostante alcune delle richieste dei taxi siano state accolte, in materia di licenze plurime e extraterritorialità.
FERROVIE venerdì 27 gennaio. I ferrovieri dell'Orsa incrociano le braccia per 24 ore a partire dalle 21 del 26 gennaio, per protestare contro quello che viene considerato "un attacco al lavoro", ovvero la cancellazione dell'obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. I sindacati di base protestano invece contro la manovra del governo Monti "che riduce il potere d'acquisto dei salari attraverso l'aumento dell'Iva, dell'Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina", contro l'adozione dell'Ici sulla prima casa e contro la riforma delle pensioni.
FARMACIE mercoledì 1 febbraio. Federfarma ha annunciato una possibile chiusura dei punti vendita "se il Parlamento non modificherà il testo del decreto. La Federazione è favorevole a nuove aperture pari a circa il 10% del totale delle farmacie esistenti, ma rifiuta la prospettiva di un aumento dell'attuale numero fino a un massimo di 7.000 esercizi in più.
TIR da lunedì 23 a venerdì 27 gennaio. Trasportounito conferma il blocco nazionale dei tir dal 23 al 27 gennaio, nonostante le misure del decreto liberalizzazioni a favore dell'autotrasporto. Il comitato esecutivo nazionale di Trasportounito Fiap, dopo l'assemblea degli autotrasportatori ad Assago (Milano), ha valutato infatti il decreto e ha deciso di confermare il fermo nazionale, che scatterà lunedì.
AVVOCATI giovedì 23 e venerdì 24 febbraio. I legali hanno proclamato sette giorni di sciopero, i primi due il 23 e il 24 febbraio, gli altri a marzo a cavallo del loro congresso straordinario, convocato per il 9 e il 10 marzo. Pronti anche sit-in davanti al Parlamento e a Palazzo Chigi.
BENZINAI 10 giorni da definire 8 enon più di tre giorni di seguito). Il fronte dei gestori è spaccato. La Figisc Confcommercio è stata la prima a minacciare 7 giorni di serrata, ma è pronta a revocarli, mentre Faib e Fegica hanno per il momento confermato i loro 10 giorni di agitazione, in attesa di vedere il testo definitivo del decreto. Il problema di fondo è quello dell'esclusiva e di come verrà modificata.
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