domenica 17 marzo 2013

Beppe Grillo: chi del M5S ha votato Grasso si deve dimettere. “E’ mancata la trasparenza”


ROMA - Beppe Grillo richiama i senatori M5S al rispetto del "codice di comportamento degli eletti", sottoscritto che prevede l'obbligo di "votazioni in Aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S". "Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze", conclude. L'invito è alle dimissioni di chi  ha votato con il Pd per eleggere Pietro Grasso alla presidenza del Senato.
"Nella votazione è mancata la trasparenza. Il voto segreto non ha senso, l'eletto deve rispondere delle sua azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il Movimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto''. Scrive Beppe Grillo sulla sua pagina Facebook.  Beppe Grillo nel minacciare l'espulsione dei senatori che non si sono attenuti alle decisioni del gruppo di Palazzo Madama, fa riferimento al punto 4 del regolamento, quello sulla trasparenza, dove si legge che le "votazioni in aula sono decise a maggioranza dei parlamentari del M5S". Immediato il riferimento alla norma sulle espulsioni dal gruppo, il punto 6 del Codice. "I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l'espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L'espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch'essa a maggioranza".
"Il primo voto dei 5 Stelle" è il titolo di apertura del Corriere della Sera, che individua nel comportamento dei senatori grillini la notizia del giorno. "Benvenuti nel mondo dei franchi tiratori" ironizza nel suo editoriale Antonio Polito, che parla di grillini "entrati in Parlamento appena l'altro ieri compatti come una falange macedone" e che "al primo voto vero, alla prima occasione in cui non hanno potuto evitare di scegliere, si sono clamorosamente divisi". Una divisione che è stata particolarmente palese per i cronisti al Senato che hanno potuto sentire le urla della discussione tra i senatori a 5 stelle chiusi nell'aula della commissione agricoltura di Palazzo Madama. Nel suo resoconto di giornata Fabrizio Roncone scrive sul Corriere della Sera: "Entrano, sbarrano la porta (altre che trasparenza, altro che diretta streaming). Cinque minuti. Ed ecco che cominciano a rimbombare voci alterante. Molto alterate. Una cronista appunta pezzi di frasi eloquenti. ' Dobbiamo mantenere la nostra linea' (sembra la voce dello stesso Crimi). 'Ma guardate che Grasso è una persona perbene!'. Basta! Dobbiamo evitare che la presidenza del Senato vada a uno come Schifani". E così via, fino a che dall'aula esce il senatore campano Andrea Cioffi che deve ammettere "siamo come dei bambini... bambini che non hanno esperienza".

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