mercoledì 21 maggio 2014

Grillo prepara un tribunale popolare via web per giudicare giornalisti, imprenditori e politici


ROMA - Un tribunale popolare via web giudicherà le colpe e stabilirà la pena per giornalisti (primi nella lista), imprenditori e politici. Tutti responsabili di aver messo in ginocchio l’Italia. Va avanti il progetto post-elettorale di Beppe Grillo, che oggi articola la sua idea in un intervento pubblicato sul suo blog. “L’altro ieri da Vespa -ricorda il leader Cinquestelle- non sono potuto entrare con il plastico, una palese violazione della par condicio, visto che il delinquente di plastica di Arcore entra ed esce a suo piacimento dagli studi televisivi per salvare le sue aziende”.
”Il plastico rappresentava un castello, ispirato liberamente al bel castello di Lerici che domina il golfo dei poeti in Liguria. Il castello -aggiunge Grillo- è un simbolo, ha le sue celle, le sue segrete. Un simbolo di quello che succederà se il M5S andrà al governo. Così come non si può costruire sulle macerie, non si può edificare una nuova Italia senza sgombrare il terreno da coloro che l’hanno depredata trasformando la quinta (sesta?) potenza industriale in un deserto”.
Le categorie dei distruttori sono tre: i giornalisti grazie ai quali siamo 68esimi nella libertà di informazione nel mondo e che per ragioni di protezione di casta (e di pagnotta) si coprono a vicenda, gli industriali di regime sempre pronti a pagare mazzette (o a garantire pacchetti di voti) per accedere ai bandi di gara pubblici o alle concessioni di Stato e ipolitici, che vengono un gradino più in basso delle meretrici”.

“Questo orrendo trio -prosegue il leader M5S- va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee. Sarà fatto in Rete dove verrà ricostruito un castello virtuale, con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta. Per Berlusconi verrà riprodotta integralmente quella di Al Capone ad Alcatraz sperando di non avere querele da parte dei discendenti di Al Capone”.

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